Il sindaco: «Sveglia Comelico, l’occasione è unica»
Staunovo ha incontrato la cittadinanza per spiegare il progetto: «È ora di muoversi, questo treno passa una volta sola»

COMELICO. Sveglia Comelico! «Questa sera (ieri per chi legge,
ndr
) non solo illustrerò lo stato dell’arte del collegamento, ma dirò chiaramente a tutti i miei concittadini che è ora di muoversi; che se vogliamo essere protagonisti di questo progetto si deve investire, non si può più stare alla finestra».
Marco Staunovo Polacco è di corsa ed è estremamente deciso. Da settimane fa la spola fra Comelico Superiore e Venezia per adempiere a tutte quelle pratiche burocratiche che sono indispensabili quando si sta per dare vita a un’opera destinata a rilanciare un’intera area. Al solo elenco degli enti e delle normative europee, nazionali e regionali posti a tutela dell’impatto ambientale viene il mal di testa. Giovedì era a Bolzano per il Comitato paritetico dei fondi di confine, ieri si stava preparando alla serata con la sua gente, per una riunione indetta per sondare gli umori, ma soprattutto per aggiornare quelli che devono diventare i primi protagonisti del rilancio turistico del Comelico.
«La burocrazia ci rallenta, ma sono tutti passaggi irrinunciabili e da rispettare al dettaglio se non si vuole compromettere il buon esito dell’operazione», riprende il sindaco, «ed è per questo che io lavoro, ma di date, per favore, non voglio sentirne parlare. Dico solo che ci stiamo impegnando per fare tutto nel più breve tempo possibile».
«Credo che finalmente sia la volta buona», commenta Mario Tonon, classe 1927, storico albergatore titolare dell’Hotel Comelico, «è solo questione di tempo. Io mi limito a sollecitare, perché il mio sogno è vedere realizzato questo collegamento sciistico fra Comelico e Pusteria».
Tonon apprezza il lavoro del sindaco, «so che è favorevole e che si sta dando da fare». Premette, però, che, come San Tommaso, «se non vedo non credo» e poi fa un’analisi cruda della realtà: «Qui a Padola siamo fermi, attività in questi anni non ne sono state aperte, anzi alcune sono state chiuse, nessuno dei locali sembra avere voglia e coraggio di investire. Troppe forse le delusioni degli anni precedenti. L’unica è che arrivi qualcuno da fuori a dare una scossa».
Peraltro qualcuno si è fatto vivo in Comune dimostrando la volontà di creare nuove strutture ricettive. Lo conferma il sindaco: «Sì, sono venuti dei privati a informarsi e io ho ribadito la volontà del Comune di agevolare progetti che siano rispettosi dell’ambiente, ma che sappiano anche attirare turisti. Ci si doveva muovere prima? Certo, ma capisco che i possibili investitori abbiano prima voluto vedere l’evolversi della situazione. Adesso è il momento di decidere se non si vuole perdere questo treno».
Ma partendo adesso, quando ci vuole per poter essere operativi, mettiamo, con un nuovo albergo?
«Noi siamo intenzionati a valutare i progetti nei tempi più celeri possibili. Poi una volta avute tutte le autorizzazioni, in un anno credo si possa costruire ed aprire l’attività».
E sul versante delle Terme di Valgrande ci sono novità?
“La giunta ha promosso un atto di indirizzo e gli uffici stanno lavorando per un bando che verrà promulgato a breve: chiederemo a chi può essere interessato un progetto di rivalutazione di tutta l’area delle Terme, quindi non solo la riattivazione dello stabilimento, ma anche proposte per la creazione di strutture ricettive che consentano poi alla terme di lavorare e quindi di vivere».
(s.v.)
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