Il progetto ospitalità diffusa si allarga a tutto l’altopiano

In dirittura il bando per aiutare i privati a sistemare le case e accogliere visitatori Dalla Torre: «I fondi saranno vincolati all’attività da portare avanti per dieci anni»



L’albergo diffuso nato a Faller si amplia a tutto l’altopiano sovramontino per aumentare la capienza e l’offerta fino a quaranta posti letto in più.

È l’ultimo progetto per la valorizzazione turistica del territorio feltrino che andrà in delibera all’Unione montana feltrina, soggetto attuatore. All’interno di questo progetto, evidenzia il sindaco Federico Dalla Torre, «Sovramonte ha privilegiato il bando sull’albergo diffuso per l’aumento del numero di posti letto. Le condizioni vincolanti, per ottenere il contributo, è che il beneficiario garantisca per dieci anni l’attività in rete. Solo questo consentirà di avere un contributo che copre fino all’80 per cento della spesa sostenuta per la ristrutturazione e la riconversione di parte della propria casa per l’ospitalità diffusa».

In palio ci sono 400 mila euro, mentre altri 100 mila euro dovranno metterli i privati. I proprietari di case che hanno già manifestato interesse sono sei. La proiezione è di arrivare a una quarantina di posti letto. I fondi pubblici saranno distribuiti, a seconda del progetto presentato, ai cittadini che desiderino riconvertire parte della loro casa per l’ospitalità diffusa, con ristrutturazioni mirate e adeguate a quanto richiedono le norme.

«Con questo si intende che ogni intervento sarà coperto per l’80 per cento dai fondi pubblici e per il 20 per cento dei privati. Saranno ammessi sia interventi di ristrutturazione che interventi di manutenzione straordinaria come il rifacimento degli impianti tecnologici, dalla luce al riscaldamento».

È prevista una rendicontazione, da produrre al Comune per ogni anno di attività, sul numero di presenze registrate e documentate da ogni singolo esercente, e sulle iniziative intraprese per l’ospitalità. «È quasi superfluo ricordare, infatti, che i soldi che saranno assegnati non servono alla ristrutturazione della propria casa, a fini meramente privati, ma sono vincolati a un progetto al quale lavoriamo da anni e che vorremo fosse esteso alle frazioni, per la capillarità dell’offerta. I fondi erogati sono vincolati all’ospitalità diffusa per dieci anni. Se non dovessero tornare i conti al Comune, cioè se si riscontrasse un’anomalia o una contraddizione fra investimento e finalità dell’investimento, il privato sarà costretto a restituire la somma di cui è stato destinatario».

A fare da apripista è stato il caso di Faller con Guido Trento, presidente dell’associazione “Albergo diffuso Faller”. Un modello da esportare che ha preso le mosse già nel 2011. Attualmente le residenze sono sette per un totale di 28 posti letto. Ad arricchire l’offerta c’è stata anche la sistemazione del percorso turistico-pedonale di Faller denominato “del pom prussian”, un sentiero da sempre utilizzato nell’ambito dell’offerta turistica della frazione per la possibilità di una passeggiata panoramica. —



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