Il Primiero boicotta le iscrizioni a Feltre

Scuole in concorrenza, la Comunità di valle taglierà i contributi per libri e trasporti a chi si iscrive oltre il confine
Di Raffaele Scottini

FELTRE. Da noi c'è la campagna elettorale per il passaggio di Feltre (ma anche di Cesio, di Arsiè e di quattro Comuni dell'Agordino) alla provincia autonoma. Dall'altra parte c'è quella scattata per scoraggiare i trentini a venire alle superiori oltre confine. Con una recente delibera, la giunta della Comunità di valle del Primiero annuncia la riduzione del 50 per cento delle agevolazioni sull'assistenza scolastica, precisamente assegni di studio e contributi sul trasporto, per gli studenti delle medie che si iscrivano a istituti fuori territorio, se gli indirizzi sono presenti a livello locale. In poche parole significa che a partire dal 2013-14 chi sceglierà il liceo scientifico, turistico, i Geometri o l'Enaip per diventare cuoco, ma vorrà frequentare la scuola nel feltrino (o altrove), si vedrà dimezzare il bonus per libri di testo e autobus. Ma se la delibera che l'assessore all'istruzione Zeni indirizza ai genitori degli studenti di terza media del Primiero va nella direzione di «sostenere in prospettiva futura la continuità dell'offerta formativa e l'assetto scolastico presente sul territorio», e «di contenere la migrazione di studenti fuori valle», nel feltrino gli effetti di questa leva finanziaria – qualcuno direbbe boicottaggio – sono facilmente immaginabili in termini di impoverimento della capacità attrattiva del servizio. E la concorrenza nella caccia agli iscritti del futuro si inasprisce proprio a un paio di settimane dal nostro referendum, nel periodo delle preiscrizioni alle superiori e nel pieno del dibattito sull'accorpamento degli istituti. Se nel 2009-10 - quando ancora si parlava di attrazione di alunni dal Primiero - lo scientifico contava una decina di matricole provenienti dal trentino su circa novanta e nella panoramica degli istituti cittadini spiccava la preferenza di diversi giovani su Feltre invece del Trentino, oggi il trend si è invertito. Da sottolineare il caso dei ragazzi di Lamon, dove c'è da tenere bene in considerazione la diseguaglianza dei costi dell'autobus a carico dei genitori degli alunni iscritti alle superiori a Feltre. Questa diventa una discriminante perché l'esodo verso le scuole oltre confine, dove si risparmia, è destinato ad aggravarsi (ora prendono la corriera per andare a studiare in Primiero in 31, pagando da 60 euro a 117 con le tariffe di Trentino trasporti in base al reddito, contro i 22 giovani che scendono nel feltrino, con una spesa che va dai 398 euro per chi viaggia entro la fascia dei 20 chilometri ai 444 euro nel raggio di 30 chilometri). Dopo l'abolizione nel 2011 dell'Unico studenti provinciale e senza più la possibilità di attingere al Fondo Letta vincolato alle opere pubbliche, i biglietti del bus sono schizzati alle stelle all'inizio dell'anno scolastico 2012-13 con grosse difficoltà per le famiglie. Ma oltre ai pendolari di Lamon la stangata dei prezzi colpisce pure Arsiè, casi unici in quanto i due Comuni non possono godere del contributo del consorzio Bim Piave perché fanno parte del Bim Brenta che non prevede questo tipo di interventi per il contenimento della spesa.

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