Il Parco delle Dolomiti bellunesi cerca cacciatori di farfalle

Al via un corso per appassionati di natura che frequentano le aree montane del Veneto. Vettorazzo: «Vogliamo aggiornare i dati, raggiungendo zone non toccate in precedenza» 
Un’uscita per il campionamento delle farfalle nell’area del Parco
Un’uscita per il campionamento delle farfalle nell’area del Parco

BELLUNO. Centosei specie presenti all’interno del territorio del Parco nazionale Dolomiti bellunesi. Arriviamo a quasi 130, se teniamo in considerazione le aree limitrofe ai confini geografici dell’ente. Le farfalle, d’altronde, non sono tutte uguali, anche se i meno esperti potrebbero pensare che una sia uguale all’altra, al di là dei suggestivi e incantevoli colori.

Essendo necessaria una continua attività di ricerca e monitoraggio, il Parco organizzerà nelle prossime settimane un corso apposito, dedicato a chiunque abbia interesse nel procedere alla catalogazione e classificazione di questi preziosi insetti.



«La presenza o meno di farfalle viene ritenuto un indicatore della salubrità dell’ambiente», commenta Enrico Vettorazzo, tecnico dell’Ente. «Nel Parco abbiamo riconosciuto 106 specie negli ultimi venticinque anni: un numero che equivale a un terzo di tutte le tipologie di farfalle presenti in Italia. Dati rilevanti, tenendo conto del preziosissimo lavoro svolto da questi insetti. Sappiamo bene i rischi mondiali derivanti dalla non adeguata protezione degli impollinatori: essi favoriscono in modo naturale il funzionamento degli ecosistemi e sono importanti agenti di biodiversità. Così, dopo aver studiato i sirfidi, ora il Parco vuole occuparsi delle farfalle. Abbiamo già aderito all’European Butterfly Monitoring Scheme e adesso proponiamo una nuova opportunità a chi vuole contribuire alla salvaguardia delle farfalle».



Da qui l’idea del Parco di collaborare, assieme al Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, nell’organizzazione del corso “Farfalle delle Alpi Orientali. Conoscere e identificare le specie collinari e montane del nordest Italia”.

Come ricorda Vettorazzo, «proseguiamo con le attività di un più ampio progetto di studio e conservazione degli insetti impollinatori, avviato lo scorso anno grazie ad un finanziamento del Ministero per la Transizione ecologica. A fianco del Parco, oltre al Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, è coinvolto anche il anche il Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna e la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige».

Il corso in questione è rivolto a studenti universitari e laureati in discipline naturalistiche; tecnici e professionisti che si occupano di gestione ambientale; insegnanti e guide naturalistiche; appassionati di natura ed escursionismo che frequentano il Parco e le altre aree montane del Veneto.

«Ci siamo posti come obiettivi il far conoscere la diversità e bellezza delle farfalle diurne (Ropaloceri) che vivono nei territori montani e collinari dell’Italia nord–orientale e di fornire le informazioni necessarie per imparare a identificare le diverse specie in natura, quando si incontrano, si osservano o si fotografano, per finalità educative o di ricerca, o anche solo per semplice curiosità. Inoltre avremo modo di aggiornare i dati, raggiungendo zone del Parco non toccate dai precedenti monitoraggi».


Il corso si svolgerà in modalità a distanza in quattro incontri, dalle 14 alle 17.30 nelle giornate di sabato 24 aprile, 8, 15 e 22 maggio. Nel caso in cui la situazione epidemiologica e le relative normative lo consentissero, sarà organizzata anche un’escursione, in data da definire, all’interno del territorio del Parco.

I relatori saranno Lucio Bonato, zoologo all’Università di Padova, Simona Bonelli, zoologa all’Università di Torino e lo stesso Enrico Vettorazzo. Il corso è gratuito, ma sarà limitato a un massimo di 40 partecipanti. La richiesta di partecipazione va compilata online entro sabato 10 aprile, attraverso il modulo disponibile all’indirizzo web: https://unipd.link/dibio/corso-farfalle.

Per avere ulteriori informazioni e il programma completo è possibile consultare il sito del Parco all’indirizzo www. dolomitipark. it oppure scrivere una mail a farfalle@dolomitipark. it.

Il corso è patrocinato dall’Associazione lepidotterologica italiana (ALI), da Veneto Agricoltura – Agenzia veneta per il settore primario e dall’Associazione italiana guide ambientali escursionistiche (AIGAE). —


 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi