Il nuovo Csv al lavoro «Vogliamo portare il volontariato nei luoghi dei giovani»
L’intervista
Francesca Valente
Non tanto un accorpamento, quanto un’unione sociale di forze, uffici e risorse, per condividere servizi e strategie di sostegno, supporto e promozione a tutto il terzo settore. Dopo quelli di Padova e Rovigo, anche i Centri di servizio di Belluno e di Treviso sono convolati a nozze e hanno ufficializzato – anche se formalizzato già in autunno – la loro fusione, diventando un ente interprovinciale di orientamento al volontariato.
Dal primo gennaio, il presidente del nuovo Centro è Alberto Franceschini, già presidente di “Volontarinsieme – Csv Treviso” per sei 6 anni, il quale prende il posto di Gianluca Corsetti, ora presidente del Comitato d’Intesa, il coordinamento di associazioni che per 23 anni ha gestito il Csv di Belluno. Quella che è nata come un’imposizione normativa in attuazione dell’articolo 61 del Codice del terzo settore, nel quale sono contenute le linee guida della riforma avviata nel 2016, si è trasformata, dopo una digestione lunga e difficoltosa, in una scelta condivisa, coordinata e consapevole.
Come l’avete presa, all’inizio?
«A Treviso da subito bene, vedendo anche gli effetti positivi di altre unificazioni tra enti delle nostre due province. Peraltro abbiamo un’esperienza comune condivisa nel tempo che ci ha permesso di adottare molte posizioni comuni da tenere, anche nei confronti della Regione. Si pensi alla recente battaglia per la vaccinazione tempestiva dei volontari, che è arrivata direttamente sulla scrivania del governatore Luca Zaia».
Cosa accomuna i due Centri?
«Lavoriamo per portare il volontariato nelle scuole e tra i giovani, c’è poi tutta la partita del servizio civile per non parlare del servizio Stacco, che da Belluno è diventato presto un’eccellenza regionale, con risultati straordinari».
E cosa vi differenzia?
«Sicuramente la formazione: da diversi anni a Treviso si tiene il percorso di Università del volontariato, che facciamo in collaborazione con Ca’ Foscari offrendo una formazione specifica e gratuita sul terzo settore, con posti riservati anche a corsi bellunesi. Di Belluno conosco e ho sentito parlare molto bene del laboratorio “Inquadrati” per la promozione del volontariato attraverso video e immagini. Ci sono ottime prospettive per applicarlo nel contesto interprovinciale, una strategia che dovrà intrecciarsi anche al potenziamento dell’area social, che diventerà strategica per avvicinare i giovani al volontariato e favorire il ricambio generazionale».
Cosa cambia con la fusione?
«Sui piani dell’offerta vorremmo che non cambiasse nulla: le associazioni non troveranno difficoltà nel godere dei loro servizi, anzi le sinergie ne faranno aumentare qualità e quantità, ferma restando la loro dislocazione sul territorio. La consulenza è indubbiamente il nostro cavallo di battaglia, ci sono poi attività di supporto amministrativo e gestionale che riusciremo a far diventare presto patrimonio comune e questo non potrà che facilitare le associazioni. Le sedi dei Centri resteranno quelle attuali e la scelta di eleggere Belluno a presidio legale risponde a un’esigenza che abbiamo colto dal vostro territorio, un segnale che era importante dare viste le preoccupazioni iniziali di vedere il volontariato bellunese impoverito da questa fusione. Non ci siamo messi insieme per creare problemi e come Belluno ha delle specificità, Treviso ne ha altre che andranno parimenti tutelate».
Con che clima si avvia questa collaborazione?
«Ho trovato un’ottima accoglienza. Conoscevo bene il direttore del Csv di Belluno Nevio Meneguz e ho visto un personale molto motivato e capace, con cui sono entrato subito in relazione. Presto faremo un incontro con tutti i collaboratori per poterci scambiare più esperienze possibili. Obiettivo è mettere in campo una centrale operativa e un sistema informatico unici per offrire prestazioni di qualità, a prescindere dalla loro dislocazione. Ridefiniremo gli assetti e le attività del personale, i canali social saranno unificati senza mai tralasciare l’ordinario. E presto parteciperemo al nostro primo bando regionale». —
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