«Il nostro faro sarà la qualità della vita»

Il sindaco Massaro presenta tutte le sfide da affrontare, riceve critiche ma anche aperture dal Pd, che gli vota a favore
BELLUNO. Cinque anni per portare avanti i lavori avviati, cinque anni pieni di sfide, con di fronte la luce di un faro. Quello della qualità della vita, che l’amministrazione Massaro punta a mantenere e elevare, per i suoi cittadini. Ieri in consiglio comunale il sindaco ha presentato le linee programmatiche del suo secondo mandato. Ha ricevuto critiche dall’opposizione (accolte, come spunto per migliorare dove non si è fatto abbastanza) ma anche segnali di apertura, come quello del Partito democratico, che ha votato a favore dando fiducia all’amministrazione, e della Lega Nord, che si è astenuta preferendo lasciare il tempo al sindaco e alla sua squadra di mettersi al lavoro.


Massaro ha ricordato che il documento programmatico «non contiene promesse ma scelte di fondo». E poi ha elencato le varie sfide che l’amministrazione dovrà affrontare nei prossimi cinque anni. La prima è quella della
rigenerazione urbana
. Non c’è solo il piano da 18 milioni di euro di interventi, che richiederà un certo impegno, c’è anche «una scelta precisa di contrastare il degrado, l’abbandono del territorio, e insieme il consumo di suolo. Per noi rigenerazione è ridare valore a ciò che è dismesso». All’interno di questo settore c’è tutto il capitolo della
rivisitazione delle politiche abitative
, con il progetto Vivi Belluno che permetterà anche a chi non ha un reddito stabile di rendersi autonomo. Massaro ha ricordato che nei prossimi cinque anni si lavorerà sul
Piano di assetto del territorio,
poi ha affrontato la sfida della
cultura
, «un perno che crea valore sociale. In cinque anni abbiamo portato la cultura su tutto il territorio, oggi è a misura di cittadino e non solo di un èlite». Ma la gestione dei contenitori culturali, con il Bembo che aprirà nel 2018, rappresenta un’altra di quelle sfide contenute nelle linee programmatiche.


Parlando di
ambiente e turismo
, il sindaco ha ricordato i prossimi obiettivi: il lavoro sul biodistretto, il parco di interesse locale, il trasporto a chiamata, lo sviluppo delle piste ciclabili, la battaglia per impedire lo sfruttamento del territorio (il riferimento è alle centraline e all’elettrodotto).


Capitolo
servizi
: «Vogliamo consentire a qualunque cittadino di poter accedere ai servizi». La riduzione delle risorse a disposizione dei Comuni impone di fare una scelta, Belluno ha deciso di usare i soldi a disposizione per cofinanziare progetti e interventi: è l’
effetto leva
, di cui parla sempre Massaro. Che guarda alla
qualità della vita
come obiettivo primario della sua azione amministrativa e ha concluso ricordando l’ultima sfida che attende la sua squadra: la
revisione delle schede ospedaliere
, ormai non più così lontana. L’obiettivo è assicura un ospedale di qualità ai bellunesi.


Erika Dal Farra (Pd)
ha chiesto attenzione alla difesa delle risorse naturali del territorio, il Piave e il Nevegal, e più interventi nelle frazioni. Più duri gli interventi di
Franco Roccon
e Raffaele Addamiano. Secondo entrambi queste linee programmatiche «sembrano quelle di cinque anni fa», segno che «le promesse sono rimaste sulla carta», ha detto il capogruppo di Civiltà bellunese. Roccon ha puntato l’attenzione sul tema della sicurezza, sul miglioramento degli uffici pubblici, sul rilancio del Nevegal, sulle frazioni, «che sono dimenticate». I temi a lui cari in campagna elettorale.
Addamiano
ha invece affrontato il tema delle Gabelli (ristrutturazione avviata, ma tardi), sul fatto che «non si è creato un miglior rapporto con i cittadini vista l’affluenza al voto», su sicurezza e degrado della città (anche questi temi ampiamente sviluppati dalla coalizione di cui ha fatto parte in campagna elettorale). Da
Ida Bortoluzzi
è arrivato l’invito a superare il clima da campagna elettorale.


«Queste linee programmatiche sono in coerenza con quanto scritto cinque anni fa, rappresentano la continuità», ha evidenziato
Francesca De Biasi
, ricordando le rassegne culturali e il lavoro sull’equità fatto nel sociale. Sulle frazioni è vero che c’è molto lavoro da fare, ha ammesso Massaro. Il quale alla fine ha incassato 21 voti a favore (tutta la maggioranza e il Pd), due contrari (Addamiano e Roccon) e cinque astensioni: Gianni Serragiotto e Bruno Longo (Belluno è di tutti) e la Lega Nord. «La giunta Prade non guardò al futuro, pensò solo a risolvere i problemi del presente», ha detto
Andrea Stella
, che di quel consiglio faceva parte. «La parola sfida guarda al futuro, ci asteniamo dando una chance all’amministrazione di mettersi al lavoro».


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