«Il nonno amministratore? Non c'entra proprio nulla»

Raffaele Zanella
PIEVE DI CADORE.
«Quello che mi risulta è che è stata data una risposta organizzativa». Usa poche parole - e ben calibrate - il direttore sanitario dell'Usl 1, Raffaele Zanella, contattato personalmente domenica sera dal sindaco di San Pietro. Insomma, di fronte all'emergenza, il reparto è stato riaperto. «Questo vuol dire che - nonostante quello che spesso si dice - l'organizzazione c'è». Altro capitolo i mal di pancia all'interno della struttura ospedaliera, dove qualcuno pensa che l'apertura del reparto - chiuso il sabato e la domenica notte - sia dovuta alla carica da primo cittadino del nonno del piccolo paziente e dalle sue «vibrate proteste». Zanella lo esclude fin da subito: «Ci siamo semplicemente contenuti all'interno del caso clinico». E ora? Cosa succederà se sabato o domenica sera un'altra famiglia busserà alla porta della pediatria? E' quello del piccolo paziente un precedente vincolante? Zanella, dal canto suo, insiste: «Ogni caso ha tante variabili e noi le consideriamo. Per il resto, non possiamo entrare nel merito della questione clinica». Il bambino - questo l'aspetto più importante - sta meglio e già ieri si parlava di una sua dimissione. Certo è che il caso è esploso nei giorni del grande dibattito attorno alla carenza di pediatri in vari luoghi della Provincia. Anche per questo il ruolo di Pieve sta diventando sempre più cruciale. Nei casi più urgenti - confermava il primario di Pieve, Guido Rebeschini, in un'intervista a inizio anno - l'assistenza viene "comunque" garantita. Resta da capire, a questo punto, quanto influisca nell'emergenza l'atteggiamento dei genitori. (cr.ar.)
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