Il grazie di Roccaraso ai pionieri ampezzani

Una targa ricorderà Renato e Ferdinando Valle e Paolino Pompanin, fondatori della scuola sci nel 1931

CORTINA. Indipendentemente dalla disputa emersa di recente sulla località di nascita della prima scuola sci in Italia, Roccaraso ha deciso di ricordare i tre ampezzani Renato e Ferdinando Valle e Paolino Pompanin fondatori sul territorio abruzzese della prima scuola tecnica di sci riconosciuta dall’allora Fis.

Promotore dell’iniziativa è lo storico Ugo Del Castello, che nei giorni scorsi ha contattato il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, per fare sistemare, sulle mura dell’edificio che un tempo ospitava la scuola in piazza San Rocco, una targa commemorativa di un avvenimento che col tempo ha assunto un’importante valenza storica. Alla cerimonia parteciperà Giovanni Valle, figlio di Renato ed amico di Del Castello. Un’amicizia nata davanti ai documenti che hanno permesso di scoprire la nascita della scuola sci di Roccaraso per mano di tre ampezzani.

«Andrò molto volentieri in Abruzzo, terra che ha dato tanto sia a mio padre Renato e sia a mio zio Ferdinando, ma alla quale loro stessi hanno offerto un importante contributo legato alla nascita ed allo sviluppo dello sci», afferma Giovanni Valle, che vive a Cortina dove fino a qualche anno fa ricopriva la carica di presidente del comitato organizzatore della Coppa del mondo, successivamente ereditata dal cugino Enrico, figlio di Ferdinando. Giovanni ha colto l’occasione per ripercorrere le tappe principali della storia che lega la famiglia Valle allo sci fino a diventare un binomio indissolubile partendo proprio da quanto avvenuto nel 1931 in Abruzzo.

«Cortina è la capitale italiana dello sci per eccellenza, intorno al 1930 l’attività qui era fiorente per merito non solo di mio padre e mio zio. Il contributo di altre figure come Severino Menardi, Roberto Lacedelli, Renato Dimai o Dario Demenego, tanto per citarne alcuni, fu determinante. In Italia solo Sestriere poteva competere con Cortina, forse; fuori dai confini nazionali c’erano invece le località svizzere di Saint Moritz, Sankt Anton e Murren a fare la parte del leone. Il cuore pulsante dell’Italia, soprattutto politico, risiedeva però a Roma e Roma è molto vicina a Roccaraso, dove in quegli anni il regime decise di concentrare l’attività sciistica considerata d’elite. Fu così che l’allora ministro dello Sport, Renato Ricci, contattò i cortinesi tra i quali mio padre, mio zio e l’amico Paolino Pompanin chiedendo loro di trasferirsi in Abruzzo con l’obiettivo di costituire un movimento organizzato. E ci fu un notevole impulso anche nella realizzazione di infrastrutture».

Ma chi era Renato Valle?

«Mio padre era un falegname con la passione per lo sci. Ad un certo punto iniziò a costruire di persona gli sci ma si stancò presto perché ritenne quella pratica troppo faticosa. Morì nel 1993, ho tantissimi ricordi della sua vita compresa una cassetta con una sua intervista legata proprio all’iniziativa di Roccaraso datata 1931».

In conclusione una piccola parentesi sulla disputa sorta di recente sulla nascita della prima scuola sci in Italia: cosa ne pensa Giovanni Valle?

«Roccaraso e Cortina sono divise da una i; quella che nel 1933, anno in cui è nata la scuola sci di Cortina, fu aggiunta a Fis perchè diventasse Fisi. Non c’è dubbio che la scuola tecnica di sci di Roccaraso, riconosciuta dalla Fis, è sorta due anni prima. A Cortina qualcuno ha storto il naso davanti a questa vicenda, ma la storia non si cancella. Ricordare quanto fatto da mio padre, mio zio e Paolino Pompanin dev’essere un motivo d’orgoglio per tutti gli ampezzani».

Riconoscenza agli ampezzani è invece quella dimostrata dagli chef Raffaele Trilli e Cinzia Reale, del ristorante Chichibio di Roccaraso, che hanno realizzato un dolce speciale dedicandolo ai tre sciatori pionieri ampezzani. L’iniziativa è stata promossa dallo storico Ugo Del Castello che sta portando avanti una battaglia con l’obiettivo di veder riconosciuta dalle istituzioni locali l’importante iniziativa di Renato e Ferdinando Valle e Paolino Pompanin. Il dolce si chiama “la pulsatilla”, caratteristico fiore delle montagne d’Abruzzo.

Gianluca De Rosa

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