Il giorno dell'orgoglio padano, a Bergamo anche i bellunesi: «Per il ricambio»

BELLUNO. «Altro che buon esempio...». Diego Vello (nella foto) segretario bellunese della Lega, soffoca gli improperi, il Trota non gli è mai andato giù e, anche nell’atto delle dimissioni, il figlio di Umberto Bossi riesce a suscitare sentimenti negativi. «Io e Renzo Bossi abbiamo la stessa età, siamo del’88, ma non credo che lui abbia mai passato le serate con il secchio della colla ad attaccare manifesti elettorali o a fare scritte (di propaganda sui muri, ndr). Il Trota non è mai piaciuto a nessuno ed è inutile che adesso faccia quello che lascia il consiglio regionale per dare l’esempio: è stato costretto a dimettersi dall’onda che lo ha superato».L’onda è quella dei militanti che stasera saranno a Bergamo per proclamare “l’orgoglio leghista” nella settimana di peggior passione del Carroccio. L’evento è stato organizzato in poche ore, nel bel mezzo di Pasqua, e quindi è stato impossibile allestire delle corriere. «Ma i bellunesi non mancheranno», dice Vello, «io ci sarò e dal nostro territorio partiranno parecchie macchine, in questo momento non saprei dire quante, perché stiamo ancora cercando di capire».
L’improvvisata a volte può avere successo e il giovane segretario provinciale del Carroccio bellunese non ha dubbi che funzionerà: «Per la manifestazione di Bergamo, all’inizio, avevano prenotato un teatro da mille posti, poi hanno chiesto uno spazio da 2.500, ma alla fine saremo in fiera, dove dovrebbero starci circa cinquemila persone. Io credo che saremo anche di più, qualcuno non ci starà e dovrà rimanere fuori». Se succederà davvero, sarà la prova che Vello non mente quando racconta: «Lo scandalo di questi giorni ha colpito persone che non ci sono mai piaciute. La faccenda era nell’aria da tempo, aspettavamo che venisse fuori tutto, era ora. Molti militanti sono sollevati per quanto è successo, perché la considerano un’occasione». Ma chi sono le persone che non piacevano ai militanti? «Il Cerchio Magico era già stato preso di mira dai militanti prima ancora che dalla magistratura».
Insomma, altro che persecuzione: i giudici hanno fatto un favore alla Lega Nord, anche se il coraggio di dirlo arriva solo adesso: «Noi continuiamo ad avere fiducia piena in Bossi. Il problema è che dopo la malattia (nell’ormai lontano 2004) qualcuno ne ha approfittato per giocare sporco. Ora l’obiettivo è fare il congresso e cercare un nuovo segretario federale. In realtà si doveva fare molto prima, è da dieci anni che non si fa un congresso federale, bastava rispettare lo Statuto del movimento per essere un po’ più trasparenti», osserva Vello che sabato ha riunito tutte le figure istituzionali del Carroccio bellunese e tanti militanti, per discutere della situazione: «Non so se a Bergamo qualche bellunese porterà degli striscioni, ma il nostro messaggio è: ricambio, pulizia, fuori tutti quelli che hanno minato il movimento. La riunione di sabato è stata molto partecipata, abbiamo parlato tanto e siamo tutti convinti che non dobbiamo perderci d’animo. In provincia di Belluno non ci saranno ripercussioni dirette, ma il malumore è forte tra i militanti. Questo è il momento per ripartire con una marcia in più. Eravamo in molti ad aspettare questo momento».
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