Il gasolio a scrocco con la carta smarrita: salta la ricettazione
Il pieno a prezzo stracciato. Gasolio a 60 centesimi al litro. Solo che il carburante era stato rubato all’Autoparco di Feltre con una carta smarrita da un dipendente della Vega Impianti: il titolare del locale autolavaggio Enrico Ilardo e il suo dipendente Salvatore Fiorino sono stati condannati a un anno, un mese e 10 giorni più 500 euro di multa, mentre l’acquirente Nicolas De Bastiani, che era accusato di ricettazione, si è visto derubricare il reato in incauto acquisto, passando dalla prospettiva di prendere tre anni e due mesi più 6 mila euro, ad un sentenza molto favorevole: soltanto 400 euro di multa.
Il pubblico ministero Rossi aveva chiesto due anni e mille euro di multa per gli altri due imputati, mentre era scontata una sentenza di non doversi procedere per l’ipotesi di reato di appropriazione di cose smarrite, perché è intervenuta la depenalizzazione. Le difese avevano chiesto l’assoluzione per tutto il resto e non c’è dubbio che il risultato migliore l’abbia ottenuto l’avvocato Barzon, che si occupava di De Bastiani. Gli altri due imputati erano assistiti dal collega Barbato del foro di Napoli e dovranno pagare anche un risarcimento danni alla parte civile.
Un dipendente della Vega aveva perso una carta carburante il 17 marzo 2015. La tesserina è stata ritrovata ed è servita a Ilardo e Fiorino per prelevare abusivamente un notevole quantitativo di carburante: si è partiti con una tanica da 25 litri e si è arrivati al camioncino con cisterna, alla cui guida c’era De Bastian. Un mezzo agricolo targato, che è stato riempito di 4.600 litri di gasolio, pagato 2.800 euro. Il giorno prima Ilardo e De Bastiani si erano visti al luna park con le famiglie ed era scattata un’offerta troppo speciale per non approfittarne.
Se fosse andato a ritirarlo quella sera stessa, De Bastiani l’avrebbe pagato anche meno, ma non poteva e, comunque, il prezzo era molto conveniente e il venditore aveva bisogno di soldi per fare dei pagamenti.
Nessun sospetto che si trattasse di carburante rubato da parte del cliente: conosceva Ilardo come una persona perbene, ci sono non si sa bene quante telecamere e «chi va a rubare in casa propria?». Tutti sapevano che c’erano degli occhi elettronici in funzione ed erano stati incastrati da un video sequestrato e visto dai carabinieri della Compagnia di Feltre. Nessuno si era preoccupato di fare le cose di nascosto o almeno di camuffarsi in qualche maniera.
Secondo la pubblica accusa, la prova era certa e tutti e tre andavano condannati. La sentenza di condanna è effettivamente arrivata, ma per come si è pronunciata il giudice Feletto, De Bastiani può quasi festeggiare un’assoluzione. —
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