Il fascino di arte e vecchi mestieri

Tra processione delle reliquie e stand, il mito di scandole e scarpet
Di Mario Agostini

ZOLDO ALTO. Vecchi mestieri e arte a Mareson in una giornata di caldo e in una bomboniera fra Pelmo e Civetta. Il fascino dei vecchi mestieri resiste sempre. Processione delle reliquie, realizzazione di scandole, scarpet, sgabelli, simposio di scultura, darlin, gelato artigianale, Rick e Alexia e i loro cavalli, laboratori di pittura per bambini, fritoi, boia.

Sono stati questi alcuni degli ingredienti della festa di Mareson che ieri è tornata a rievocare degli antichi mestieri.

Una parte del paese ha ospitato la dimostrazione pratica di arti di montagna, dall’altra il mercatino Made in Zoldo, il mercatino artigianale artistico. Posizionati qua e là sette gazebo con altrettante sculture di 7 artisti. E, poi, tante altre postazioni con vari lavori originali. Numerosi i mestieri riproposti durante la giornata.

Dalle “scadole”, ai “darlin”, ai “scarpet”, passando per la gelateria con macchine di fine ottocento allestita da Roberto, Sergio, Maria Luisa, Renato, Roberto.

«Una sagra ben riuscita» la chiosa del presidente della Pro Loco Eris Costa. Altro valore aggiunto il Simposio di scultura. La festa ha avuto inizio con la messa seguita dalla affollata processione della reliquia di San Valentino per la strada principale del paese.

Alle 12 il pranzo con i piatti tipici della zona. Momi Scarzanella ha preparato fritoi e la “boia”. Intanto i giovani Patrick e Ivan, sotto lo sguardo vigile del maestro Pietro Maier, preparavano le “scandole” utilizzando piante di larice di 150 anni per ottenere le tradizionali tegole che si possono ammirare sul tetto di san Tiziano a Goima. Presente in forza (ci sono stati due nuovi acquisti, Marino Mattiuzzi di Zoppè e Elvio Maier di Pieve) “made in Zoldo” i cui componenti coniugano la propria attività di tutti i giorni con lavori di artigianato. Ecco allora sculture in legno, scarpet, collanine, ricami, stoffe dipinte e lavorate, miele e via di seguito. I visitatori hanno potuto assistere alla lavorazione degli “scarpet” da parte di Paola Sopplesa del Club Unesco agordino e alla lavorazione di un “darlin” partendo da un fondo di legno con un intreccio di striscie di nocciolo per dare vita alla gerla. Settimo Pilotto ha preparato una cesta per la legna.

Alle 16 ha avuto inizio il laboratorio artistico per i bambini, tenuto dalla pittrice Antonio Varnier di Erto con il tema “creiamo un libro”.

Successo ha ottenuto il Simposio di scultura con il tema “Dolomiti Unesco”. Eris Costa, Tiziano Costantin, Andrea De Feo, Fabio De Marco, Enzo Gobbo, Pompeo de Pellegrin e Giovanni Molin Pradel hanno svolto un lavoro pregevole sulla storia delle Dolomiti.

Il Simposio era in onore dell’artista zoldano Mariano Lazzarin scomparso sette anni fa. Di indicibile bellezza lo stand di Merino Mattiuzzi di Zoppè di Cadore con lavori fantasiosi e originali su vetro, su legno, iuta, sassi. Valter Savio di Agordo ha portato il bosco e le montagne con le sue tele. Carlo Pezzin di Erto (80 anni) ha presentato i sui lavori in legno.

Molto seguito il laboratorio creativo di Vincenzina Dorigo con lavori con carta. Accanto alla fontana Luisa Teverini con i ricami a uncinetto e punto croce. Alle 20 in programma il ballo serale sulle note di Eros e Oscar.

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