Il detenuto evaso sposato in carcere con una bellunese

Il matrimonio era stato celebrato quando era a Baldenich  L’amministratore di sostegno di lei chiede l’annullamento
gian paolo perona- perona- belluno- carcere di baldenich
gian paolo perona- perona- belluno- carcere di baldenich
VALBELLUNA. Fuga d’amore da Favignana. Uno dei tre evasi dal carcere di massima sicurezza siciliano e catturato poche ore dopo, è sposato con una donna bellunese. È stato detenuto a Baldenich per rapine e tentato omicidio ed è dietro le sbarre che, quattro anni fa, è stato celebrato il suo matrimonio con rito civile. La 40enne sposa soffre di problemi psichiatrici e ha un amministratore di sostegno nell’avvocato Mariangela Sommacal. Non ricorda bene come abbia conosciuto il detenuto e perché se ne sia innamorata a tal punto da sceglierlo come uomo della sua vita, ma non è il primo caso, basti pensare a quello di Renato Vallanzasca, a San Vittore.


Dopo lo scambio degli anelli, i due non hanno avuto nemmeno un momento d’intimità e ce ne sarebbe abbastanza per parlare di matrimonio non consumato, ma non è questa la causa dell’annullamento richiesto e non lo è neppure un’eventuale circonvenzione d’incapace. Sommacal ha presentato l’istanza sulla base di quello che si chiama “vizio di consenso”. In poche parole, pur in possesso di sufficiente uso di ragione e di capacità valutativa sulle essenziali obbligazioni che comporta il matrimonio, ci sono persone che non sono in grado di assumerle o di adempierle per cause di natura psichiche.


Non risulta che ci siano stati contatti, nel corso della breve latitanza, ora ce ne saranno al massimo in tribunale. L’ergastolano Adriano Avolese, che deve scontare una condanna per omicidio, Giuseppe Scardino, condannato a 15 anni per una serie di rapine e per il tentativo di omicidio di un poliziotto e il suo complice Massimo Mangione, condannato a 12 anni e otto mesi per gli stessi reati, stavano tentando di abbandonare l’isola, rubando un gommone. A bloccarli una pattuglia di quattro carabinieri, che li hanno sorpresi nei pressi del porto. Mangione è riuscito a darsi nuovamente alla fuga lanciandosi in mare. Dopo avere riguadagnato la riva, il fuggitivo ha cercato di allontanarsi a piedi, ma è stato catturato dai militari e dalla polizia penitenziaria, che avevano seguito le tracce lasciate sul terreno dagli indumenti bagnati. I tre detenuti sono stati quindi trasferiti da Favignana su una motovedetta.


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