Il Consorzio Dolomiti in assemblea
BELLUNO
Domani pomeriggio, nella sede dell’Associazione Industriali a Belluno, si riunisce l’assemblea del Consorzio Dolomiti. Un unico punto all’ordine del giorno: la nomina di un consigliere nel posto lasciato vacante dopo che l’ex presidente della Provincia Bottacin aveva tolto la delega a Gino Mondin, presidente del Consorzio. Mondin infatti era stato designato dalla Provincia.
Prima di lasciare l’incarico di presidente di Palazzo Piloni, Bottacin ha regolato un po’ di conti e ha fatto fuori i presidenti di alcune delle società partecipate dalla Provincia, tra cui appunto il Consorzio.
Domani i soci (mille e duecento all’incirca, oltre ai cinque enti principali, Provincia, Camera di Commercio, Ascom, Industriali e Albergatori di Cortina) indicheranno il nome del consigliere. E Gino Mondin dovrebbe riprendere il suo posto: anche se la Provincia non dovesse più indicarlo gli bastano i voti di tre soci istituzionali.
Sarà poi il consiglio direttivo ad indicare il nuovo presidente. Che potrebbe essere ancora l’albergatore di Calalzo.
Il Consorzio ha già approvato il bilancio, e attende che la Regione conceda i finanziamenti promessi (e in ritardo come sempre).
Si fa forza, in questo momento difficile per tutti, dei fondi messi a disposizione per tre anni dal Gal, ma guarda con apprensione alle recenti dichiarazioni dell’assessore regionale Finozzi che ha annunciato un nuovo taglio per il 2012 nei fondi assegnati al turismo: -40 per cento.
«Se si pensa che già quest’anno i fondi per il turismo sono stati ridotti del 50 per cento, è evidente che nuovi tagli ci preoccupano» commenta Mondin. «Ma questo riguarda non solo noi, come Consorzio, ma tutto il settore del turismo».
C’è anche la questione degli Uffici turistici che è tuttora ferma, dopo lo scioglimento della società Dolomiti Turismo. Gli uffici (che dipendono dalla Provincia) sono aperti e funzionano, ma del progetto di un nuovo organismo pubblico e privato per gestire l’accoglienza e l’informazione al turista, per ora non si parla più.
Pesano l’incertezza sul futuro dell’ente Provincia e la situazione di commissariamento attuale.
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