Il compro oro scopre la truffa sui monili venduti a un bellunese

BELLUNO. Il “compro oro” scopre la truffa. Due collane e una croce vendute da un 42enne napoletano, Vincenzo Di Nola, non sono di oro puro, ma di un altro metallo, che al massimo gli somiglia. Anche...
Di Gigi Sosso

BELLUNO. Il “compro oro” scopre la truffa. Due collane e una croce vendute da un 42enne napoletano, Vincenzo Di Nola, non sono di oro puro, ma di un altro metallo, che al massimo gli somiglia. Anche se uno dei monili ha tanto di marchio 750, quello che dovrebbe certificare la purezza della materia prima: i 18 carati previsti. L’uomo è a processo e dovrebbe essere difeso dall’avvocato Azara, rimasto ferito in un incidente, che si spera ricominci velocemente a frequentare il tribunale dopo essere uscito dal reparto di Rianimazione. Il giudice Riposati aveva nominato d’ufficio Corrado Zasso, ma in mancanza anche di quest’ultimo il fascicolo è passato all’unico legale presente in aula, Claudio Rossi che stava aspettando il processo seguente. Impossibile chiedere un po’ di tempo per studiare le carte del processo perché era già il sostituto del sostituto, e allora si è andati avanti ma naturalmente non fino in fondo.

I fatti sono di cinque anni fa, quando Di Nola avrebbe venduto degli oggetti a un bellunese, spacciandoli per oro. Il prezzo dev’essere stato conveniente e, all’inizio, il compratore non ha fatto storie.

Solo in un secondo momento ha fatto svolgere un saggio, per verificare che i pezzi fossero veramente d’oro.

Un primo orafo ha fatto una verifica preliminare, in seconda battuta la questura si è rivolta a un compro oro del centro, dove l’orafa ha fatto tutti gli esami necessari e ora, a distanza di tutto questo tempo, li ha illustrati in aula. C’è stata qualche difficoltà a smascherare il falso, perché il bilaminato è davvero molto simile. Ad ogni modo, la collana a maglie larghe, quella a maglie strette e la croce non sono d’oro, malgrado qualche indizio potesse farlo pensare.

Non si poteva concludere il processo per la scarsa conoscenza del caso da parte dell’avvocato e il giudice ha rinviato al 28 ottobre.

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