Il circolo Pd dell’Oltrardo «La strada della Veneggia è strategica per la città»

Belluno
La viabilità di Belluno non funziona. Sono tre le opere da fare per ridisegnare la circolazione della città e della Valbelluna: il completamento della strada interna della Veneggia, la Cucciolo -Marisiga e la Visomelle - San Fermo (o Bel Sit). Il circolo Pd di Cavarzano Oltrardo rimarca la necessità di rispettare quanto previsto dal piano regolatore, e punta a «fare chiarezza», spiegano Roberto Casoni, Mario Svaluto Moreolo e Maurizio Pilat, illustrando una grande mappa della città realizzata nel 2009.
La battaglia regina del circolo è quella che riguarda la strada interna della Veneggia e “l’erigendo fabbricato” in via Barozzi. La pista ciclabile su cui si affaccia l’edificio, ormai quasi completato, avrebbe dovuto essere un tratto della strada interna della Veneggia. È per questo che il circolo definisce «illegittima» la ciclabile.
«La strada della Veneggia inizia alla rotonda dell’ex Clinton bar e arriva fino a via Zanon», spiega Roberto Casoni. «Poi si interrompe per la presenza della ciclabile, di 110 metri lineari. Riprende dalla fine della ciclabile all’incrocio fra via Barozzi e via Tito Livio Burattini, poi si interrompe di nuovo». Siamo nel cuore di Cavarzano, nella zona in cui ci sono le elementari di Mur di Cadola e l’asilo nido. La strada della Veneggia ricomincia in via Mameli e arriva fino a via Del Vesco, anche se da progetto avrebbe dovuto proseguire fino a Levego, attraverso il ponte di San Pietro in Campo.
Il Pd dell’Oltrardo invoca il completamento dell’opera, «essenziale per dividere il traffico che attraversa via Tiziano Vecellio», spiega il segretario, Mario Svaluto Moreolo. «La metà del traffico, a quel punto, andrebbe verso la sinistra Piave, camion compresi». Non corrisponde a verità, aggiunge, che nel cuore di Cavarzano arriverebbero mezzi pesanti e un traffico di scorrimento: «Sarebbe una viabilità di penetrazione verso l’Oltrardo».
Lo spazio per prolungare la strada della Veneggia sul sedime della ciclabile in via Barozzi c’è: «Ci sono sette metri», rimarcano Svaluto Moreolo e Casoni. «La strada passerebbe dietro le case. Certo, serve il sottopassaggio della ferrovia fra via Mameli e via Barozzi». Un intervento del costo, stimato da due ingegneri cui si è rivolto il circolo, di due o tre milioni di euro. Ma un progetto indispensabile per Cavarzano, anche alla luce dell’edificazione del master plan che porterà nuovi residenti nel quartiere.
La strada della Veneggia «passerebbe a lato delle elementari», precisa Casoni. «Migliorerebbe l’accesso alle scuole e migliorerebbe la vita agli abitanti di via Pertile, che per un tratto è privata ma è stata messa a senso unico con un atto del Comune».
Non si rischia l’intasamento all’uscita verso il ponte degli alpini, «perché con la strada completata la metà del traffico andrebbe verso la sinistra Piave», precisano Casoni e Svaluto Moreolo. Perché ciò accada, serve però il ponte fra san Pietro in Campo e Sagrogna: «I soldi ci sono», dicono i membri del circolo. «La notizia ci è arrivata attraverso il partito, ma va verificata».
«Con la Cucciolo - Marisiga, la Visomelle - San Fermo e la strada della Veneggia si risolverebbe il problema della viabilità», conclude Svaluto Moreolo. «Non ci sono alternative. Sono opere presenti nel Prg fin dagli anni ’70, che tutte le amministrazioni hanno confermato». —
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