Il carabiniere lo multa e lui gli brucia la macchina

AGORDO. La vendetta del multato. Il carabiniere mi fa la contravvenzione, perché magari stavo circolando con la patente sospesa? E allora io gli brucio la macchina.
Un 54enne agordino, che è stato individuato grazie anche alle immagini della videosorveglianza e ha già confessato, l’ha fatto per davvero. È stato denunciato a piede libero dagli stessi militari, e del reato commesso, proprio di fronte alla caserma di Agordo, risponderà in tribunale.
L’uomo ha colpito alle 4.30 di ieri mattina, probabilmente nel luogo più videosorvegliato di Agordo. Secondo una prima ricostruzione, ha ammucchiato un certo quantitativo di diavolina all’altezza della ruota posteriore destra della Panda 4 per 4 del militare e ha appiccato il fuoco con un accendino. Una fiammata ha avvolto l’utilitaria, rendendola inutilizzabile, malgrado l’intervento dei vigili del fuoco del vicino distaccamento, allertati dal piantone della caserma. Una volta esplosi i cristalli, le fiamme si sono estese all’abitacolo, bruciando completamente tutte le poltrone. Non era un’auto molto recente, ma andava ancora benissimo e il proprietario non aveva trovato alcun motivo valido per cambiarla.
La natura dolosa dell’incendio è sembrata fin da subito chiara e il Nucleo radiomobile della Compagnia di Belluno comandato dal capitano Emanuela Cervellera ha avviato le indagini, visionando le immagini disponibili della videosorveglianza e arrivando velocemente all’individuazione del piromane. Il movente starebbe appunto nel fatto che i carabinieri gli avrebbero fatto diverse contravvenzioni.
La notizia dell’incendio ha raggiunto in fretta anche il sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, che ha speso parole molto amare: «Un fatto preoccupante e un segnale bruttissimo, che deve far riflettere tutta la nostra comunità. Che si possa pensare di farsi giustizia in questa maniera, perché ci sono state delle multe ai propri danni, è qualcosa d’inquietante. Che mi ricordi io, ad Agordo non era mai successa una cosa di questa gravità e non posso che augurarmi si tratti di un episodio isolato, tanto più ai danni dei carabinieri».
Non è una consolazione, ma almeno il rimorso per l’accaduto c’è stato: «Non conosco la persona che ha incendiato la macchina del militare, però almeno ha confessato le proprie responsabilità, dopo essere stato identificato nel giro di poche ore. Non può nemmeno dire di essere stato furbo, dal momento che effettivamente la caserma è uno dei luoghi più sorvegliati del nostro paese».
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