Il Cai di Pieve in festa per i 90 anni di attività

PIEVE DI CADORE. «Nel 1925 in Cadore esisteva una sola sezione del Cai, ad Auronzo. Quell’anno, 90 anni fa, un gruppo di soci di Pieve di Cadore si staccò dalla sezione auronzana, dando vita alla sezione pievese». Parole del presidente Umberto Giacomelli, durante la manifestazione in Magnifica Comunità per celebrare il 90° anno di vita della sezione. «Un’operazione molto fruttuosa», ha aggiunto Giacomelli, «perché nel corso degli anni la nuova sezione, che oggi può contare su 430 soci, ha fatto nascere due realtà che oggi sarebbe impensabile non esistessero: il 19 settembre 1945 la Società Rocciatori Ragni (ora Gruppo Rocciatori Ragni), con nove soci fondatori, tra i quali Duilio De Polo; nel 1954 la stazione del Soccorso Alpino, una delle meglio attrezzate della provincia di Belluno. Due organizzazioni delle quali la montagna non può più fare a meno».
In precedenza, grazie al contributo musicale di Cesare Tabacchi, valente liutaio prestato alla fisarmonica, c’era stata la presentazione delle attività portate a termine nel corso del 2014 dai soci della sezione di Pieve: mentre scorrevano le immagini di un anno di attività frenetica e molto produttiva, il sottofondo musicale fornito dalla fisamonica ha reso tutto più piacevole e ha messo in risalto ancora più la grande massa di attività svolte.
«Basti pensare ciò che è successo durante la Settimana dell’escursionismo», ha commentato Gianni Vecellio, presidente uscente. «La sezione di Pieve è stata quella che ha effettuato il maggior numero di escursioni, anche due al giorno, sempre con accompagnatori molto preparati e disponibili; inoltre, grazie alla mostra sull’alpinismo cadorino, ha fatto conoscere a quasi 2 mila escursionisti arrivati da tutta Italia, la storia delle Dolomiti».
«Il nostro impegno», aggiunge Vecellio, «è stato premiato da numerose lettere di ringraziamento e di complimenti per l’organizzazione fatteci pervenire dagli escursionisti che avevamo ospitato e seguito. Questo è stato il più bel riconoscimento per il nostro lavoro».
Importante anche la relazione di Nicola De Lorenzo e Rita Frescura, responsabili dell’Alpinismo giovanile, che hanno illustrato, anche attraverso le immagini, la loro attività in favore dei ragazzi: «Siamo soddisfatti», hanno affermato, «perché sappiamo che il nostro è il lavoro che porterà nuova linfa alla sezione».
I momento clou della serata è stata però la consegna delle “Aquile d’oro” ai soci iscritti da più tempo al sodalizio: Paolo Migneco e Antonio Genova. Il primo, arrivato a Pieve per lavoro, era già iscritto a Roma; il secondo, Antonio Genova, nel ritirare il riconoscimento, ha confermato l’impegno del Cai verso l’ambiente: «Sono contento che in questi tempi il Cainazionale abbia preso delle importanti posizioni in favore dell’ambiente. In particolar modo ho apprezzato la posizione assunta sul divieto di percorrere le strade di montagna con i mezzi motorizzati e quella sulla difesa dei corsi d’acqua, oggi particolarmente in pericolo per le troppe domande di concessioni presenti in Regione Veneto, finalizzate alla costruzione di centraline».
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