Ieri la firma per la cessione quote, Mattioli nel cda

BELLUNO. «Se avessimo avuto la maggioranza, saremmo restati per allargare la nostra attività, ma sono convinto che sarà molto più agevole per Dolomitibus avere dei soci radicati nel territorio per...

BELLUNO. «Se avessimo avuto la maggioranza, saremmo restati per allargare la nostra attività, ma sono convinto che sarà molto più agevole per Dolomitibus avere dei soci radicati nel territorio per creare nuove sinergie e espletare un servizio più ampio». C’è una leggera nota di rammarico nelle parole dell’ex ad di Ratp Dev, Bruno Lombardi, dopo la firma per la cessione delle quote ai tre nuovi soci. «Mi dispiace lasciare, perché Dolomitibus è una bella azienda, ma non capisco perché il personale non voglia i nuovi soci, pur non conoscendoli. Perché loro dovrebbero voler gestire male l’azienda?».

Parla di un passo in avanti Massimo Fiorese, uno dei membri delle società neoentrate: «Adesso arriva la parte dura», confessa dopo la firma, «anche perché si sono create tante aspettative sul territorio per questo nostro subentro. Vorrei precisare che noi siamo i soci di minoranza e dovremo rendere conto a Provincia e Comuni, che sono i nostri titolari», sottolinea il nuovo socio per sgomberare il campo da false illusioni.

Anche il suo pensiero va allo sciopero di martedì e all’atteggiamento ostile dimostrato nei loro confronti dai sindacati e rsu: «Un atteggiamento che dimostra chiaramente un taglio pretestuoso. Non è comprensibile che si lascino a terra gli utenti, solo perché si vogliono le dimissioni dell’amministratore delegato, reo di non aver avvisato le rsu al momento della cessione; anche perché la data della comunicazione era stata fissata, ma i rappresentanti sindacali non si sono presentati. Comprendo uno sciopero per tutelare il proprio posto di lavoro, ma questo proprio non lo capisco».

Con la firma di ieri, sono cambiati i consiglieri all’interno del cda: uscito il rappresentante di Ratp Dev, è stato nominato al suo posto Federico Mattioli. Confermato, invece, Paolo Rodighero come amministratore delegato.

Dal canto loro, le rsu della Filt confermano l’intenzione di prendersi qualche giorno di riflessione «per vedere cosa succederà», precisa Giuseppe Sacchet, «poi decideremo. Di certo la Provincia non si è interessata di questo passaggio come sarebbe stato necessario». (p.d.a.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi