I volontari in campo sfidando il maltempo per difendere i narcisi

Sguardo al cielo per controllare le nuvole e poi occhi bassi per estirpare ogni piantina di veratro, il velenoso “nemico” del principe dei prati di Col d’Artent e Col Moscher, il narciso.
I volontari delle associazioni lentiaiesi saranno al lavoro oggi pomeriggio armati di forbici e sacchi per ripulire il più possibile i prati dal veratro, con una azione collettiva che punta a difendere il prezioso patrimonio naturalistico dei narcisi lentiaiesi.
L’iniziativa intitolata “Tutti insieme per la biodiversità” era programmata da settimane ma il maltempo degli ultimi giorni aveva preoccupato non poco gli organizzatori del Gruppo natura Lentia, che con Unifarco, il Cai di Feltre e di Belluno, i cacciatori e le associazioni locali stanno lavorando in difesa dei narcisi.
Le previsioni meteo per oggi, però, lasciando un certo margine di speranza e dunque ieri l’iniziativa di pulizia è stata confermata.
«Nel pomeriggio è attesa una “finestra” meteo senza pioggia, dunque abbiamo confermato il ritrovo e l’inizio delle operazioni alle 14», spiegano dal Gruppo natura, «poi resta il punto di domanda su quanto tempo sarà possibile lavorare, speriamo almeno due o tre ore. Ma abbiamo fretta di procedere».
Il tempo rimasto a disposizione per fiaccare la diffusione del veratro, che assieme ai cinghiali che rivoltano il terreno è il peggior antagonista dei narcisi, è infatti pochissimo.
La fioritura è ormai iniziata e domani è in programma la prima delle “Giornate dei narcisi” pensate per valorizzare il fenomeno naturale, con la chiusura della strada per scongiurare il parcheggio selvaggio e il servizio di navetta dal campo sportivo di Lentiai.
Tutto deve essere in ordine, dunque, e non restano che le ore senza pioggia attese oggi per dare una ripulita dalla pianta infestante.
«La diffusione del veratro è un fenomeno legato alla sparizione dello sfalcio tradizionale», spiegano dal Gruppo natura, «perché lo sfalcio meccanico non riesce comunque a limitarlo». Si farà dunque come facevano i contadini di un tempo, estirpando o tagliando a mano ogni esemplare di quella pianta infestante sgradita alle mucche.
Le piante verranno quindi messe in sacchi e accumulate in punti di raccolta, ovvero fosse dove verranno lasciate a marcire naturalmente, senza il rischio che i loro semi vengano dispersi nei prati a soffocare i narcisi. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi