I paracadutisti cercano aiuto per ricostruire la loro storia

Molti giovani bellunesi hanno combattuto nel corpo durante l’ultima guerra La sezione Anpdi intende ricordarli con un libro

ALPAGO. La sezione Alpago dell’Associazione nazione paracadutisti d’Italia vuole ricostruire e valorizzare le storie dei paracadutisti bellunesi che hanno preso parte alla seconda guerra mondiale. Per realizzare poi un libro che mantenga viva la memoria dei parà venuti dalle Dolomiti.

Il Bellunese non è infatti solo terra di alpini, ma anche di paracadusti. Dalle ricerche sinora svolte, è emerso che – ad oggi – sono state concesse a parà bellunesi una medaglia d’oro al valor militare, 9 medaglie d’argento, 16 medaglie di bronzo, 10 croci di guerra, una croce al merito con spade di bronzo concessa dal governo polacco.

Durante la seconda guerra mondiale i paracadutisti sono stati impiegati, nella maggior parte dei casi, come truppe di fanteria; gli storici della specialità quantificano in circa 700 gli uomini che hanno eseguito un lancio di guerra; ebbene, tra questi ci sono ben 14 paracadutisti bellunesi, tutti decorati al valor militare.

Si tratta del cap.le magg. par. Augusto Bacchetti di Sospirolo; par. Giulio Rech di Feltre; av. par. Franco Cargnel di Feltre; av. sc. par. Pauletti Attilio di Cesiomaggiore; par. Leandro Da Rin Fioretto originario del Cadore; par. Gino Danilo Bos di Belluno; serg. magg. par. Ernesto De Salvador di Belluno; par. Paola Del Din, di Pieve di Cadore; serg. magg. par. Modesto Danilo Dall’Asta di Venas di Cadore; cap.le par. Giovanni Bona di Tambre d’Alpago; cap.le magg. par. Ernesto Cossalter di Feltre; par. Rinaldo De Pellegrino di Primiero; par. Mario De Valerio di Castellavazzo; par. Giovanni De Zorzi di Alano di Piave; par. Carlo Pace di Cesiomaggiore.

L’elenco, però, potrebbe non essere completo; non lo è certamente il lavoro di recupero e ricostruzione di una pagina importante della nostra storia civile e militare.

Per questo i paracadutisti della sezione Alpago chiedono l’aiuto di tutti: c’è qualcuno, bellunese e non, interessato a dare una mano in questa attività di ricerca che abbia, magari, memoria diretta o indiretta di un nonno o un parente paracadutista? L’invito è quello di contattare la sezione Alpago dell’Anpdi scrivendo una mail a: alpago.assopar@gmail.com. —



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