I ladini: saremo protagonisti della stagione delle Olimpiadi

Le comunità delle province di Belluno, Trento e Bolzano a confronto sull’appuntamento del 2026
Alessandra Segafreddo





«I ladini sono più forti se lavorano insieme». Questo il messaggio lanciato dall’assessore regionale alle minoranze linguistiche del Trentino-Alto Adige Manfred Vallazza durante il convegno che a Castel Mareccio, a Bolzano, ha raccolto rappresentanti di istituzioni e associazioni delle province di Trento, Bolzano e Belluno per parlare di storia e tradizioni, ma anche di futuro, da scrivere assieme.

Si è perso troppo tempo a ragionare sulle differenze, ora è il momento di valorizzare tutto quel che unisce le comunità ladine. Il ladino – è il punto di partenza per il lavoro futuro – è un valore che merita di essere difeso. Di qui, la proposta di potenziare l’insegnamento del ladino nelle scuole e di utilizzarlo nel marketing locale e nella promozione di grandi eventi a cominciare dalle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali del 2026.

«È un momento importante quello di oggi», ha detto l’assessore Vallazza, «per andare avanti con una voce forte e chiara per raggiungere i traguardi per il nostro futuro. Uniti dall’essere ladini possiamo potenziare l’uso della nostra lingua e mantenere così vive le nostre tradizioni». Non più solo difesa della minoranza, ma voglia di creare un progetto univoco, che parli ladino.

Al sindaco di Cortina d’Ampezzo Giampietro Ghedina e a Denni Dorigo, direttore dell’Istitut Ladin Cesa De Jan, è stato affidato il compito di raccontare le Olimpiadi future che arriveranno a Cortina dopo 70 anni da quelle del 1956.

«Ritengo che i ladini con le proprie radici, con la loro forza debbano essere protagonisti in una Olimpiade che come quella del 2026», spiega Ghedina, «che è un’Olimpiade diffusa e territoriale. Non ci sono solamente Cortina o Milano, Veneto e Lombardia, ma ci sono anche le province di Trento, Bolzano e Belluno. Ci sono tutte le comunità coinvolte nell’organizzazione delle varie gare e di conseguenza nella promozione. Mi fa piacere che l’assessore Vallazza abbia organizzato questo momento che per la prima volta vede assieme i rappresentanti di tutte le tre province ladine. I Giochi olimpici rappresentano un’opportunità incredibile anche per i ladini. Cortina in questo si pone al centro dell’area dolomitica».

«Per anni, in passato, a Cortina ci si è sentiti ai margini sia della Regione Veneto che della Provincia di Bolzano», spiega Ghedina. «Uno stato di insofferenza che ha spinto al referendum del 2007 tramite il quale ere emersa la volontà di tornare sotto la Provincia autonoma. In questo momento invece, grazie prima ai Mondiali di sci alpino che abbiamo organizzato a febbraio e oggi ai Giochi olimpici e paralimpici, Cortina si sente centrale. In un dialogo costante e collaborativo con la Regione Veneto, la Provincia di Belluno ma anche con la Regione Trentino-Alto Adige e le Province autonome di Bolzano e Trento. I rapporti sono ottimi con tutti, al centro c’è la volontà di organizzare dei Giochi grandiosi, diffusi, compatibili con il territorio, non impattanti che creino indotto e crescita».

«Questo è un obiettivo comune», conclude Ghedina, «e da qui, come è emerso a Bolzano, insieme, possiamo creare tante opportunità di sviluppo per il territorio e di pari passiamo per portare avanti iniziative inerenti la lingua e le tradizioni ladine». —



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