I due operai indagati per droga impugnano il licenziamento

AGORDO

Impugnati i licenziamenti. I due operai di Luxottica indagati per droga, Luana Di Giandomenico e Claudio Zasso, hanno fatto opposizione alle lettere di fine rapporto firmate dalla multinazionale agordina dell’occhiale. I loro avvocati Marco Cason e Massimiliano Xaiz hanno in mente anche di avviare una causa davanti al Tribunale del Lavoro, in maniera da cercare di ottenere il loro reintegro quanto prima possibile.

Entrambi i loro assistiti sono ancora agli arresti domiciliari dallo scorso mese di gennaio, con la differenza che Zasso il ricorso al Riesame per avere una misura meno pesante l’ha fatto presentare al suo legale, mentre Di Giandomenico aveva rinunciato a questa opportunità, dopo aver confessato al giudice perle indagini preliminari l’attività di spaccio dell’eroina sequestrata.

L’uomo, invece, continua a sostenere che quell’etto e mezzo di droga trovato nella macchina dalla polizia era soltanto per uso personale. Una provvista fatta sulla piazza di Padova, senza alcuna volontà di cederne delle dosi. Non si sa niente di più, per il momento. Secondo la ricostruzione della polizia, sabato 11 gennaio Zasso e Di Giandomenico erano stati fermati da una volante della questura, in un posto di controllo all’altezza del ristorante La Buona Tavola di Peron, la frazione di Sedico. Non è ancora chiaro se la loro fermata sia stata del tutto casuale oppure dettata dal fatto che erano tenuti d’occhio perché sospettati di attività illecite. L’eroina non era nascosta con particolare destrezza all’interno dell’abitacolo e i poliziotti non ci hanno messo molto a trovarla e a capire bene di cosa si trattasse, dopo essersi resi conto di un certo nervosismo dei due occupanti. Nella successiva perquisizione nelle abitazioni di Agordo e Rivamonte, gli agenti hanno trovato altri grammi di droga, soldi in contanti e anche un bilancino di precisione, che potrebbe essere decisivo. La sostanza stupefacente non era nascosta in astucci per occhiali.

Il reato contestato a entrambi gli indagati è quello di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, quando saranno finite le indagini preliminari, ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero Tollardo. L’udienza preliminare non è ancora stata fissata, anche per via dell’emergenza sanitaria del Coronavirus. Se ne dovrebbe discutere dopo la pausa estiva di agosto. –

Gigi Sosso

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