I comitati sul piede di guerra: «Ci sentiamo presi in giro»

BELLUNO. Per la serie: «Noi l'avevamo detto». E anche ribadito. I cittadini che aderiscono ai Comitati civici della Valbelluna non si sono sorpresi nel leggere le controdeduzioni di Terna alle...

BELLUNO. Per la serie: «Noi l'avevamo detto». E anche ribadito. I cittadini che aderiscono ai Comitati civici della Valbelluna non si sono sorpresi nel leggere le controdeduzioni di Terna alle osservazioni al progetto di razionalizzazione degli elettrodotti inviate da loro stessi, dai Comuni, la Regione (attraverso Veneto Agricoltura) e alcune associazioni. «Da tre anni ripetiamo le stesse cose», spiegano in una nota. «Ora Terna ha controdedotto le osservazioni e il risultato è una presa in giro».

Il motivo lo spiegano proseguendo con la nota: «All'interno delle sessantasette pagine in cui Terna risponde a tutti, si smentisce da sola almeno in quattro-cinque punti. Di fatto, confrontando le controdeduzioni con l'ultimo piano strategico di Terna si legge chiaramente che nel Bellunese passerà una linea a 500 kV in un breve futuro. Sono previste una nuova stazione di trasformazione in centro Cadore e una nuova linea trasversale 132 kv Auronzo-Cortina-Corvara, con una stazione di trasformazione a Zuel 220-132 kv (forse 380 visto che viene collegata con la linea Polpet – Lienz). Quando chiedevamo un tavolo con tutti i sindaci per un piano energetico provinciale o regionale eravamo nel giusto».

«Ora grazie ad una politica locale debole, divisa, e ad una Regione che - malgrado le delibere di consiglio e giunta - sta aprendo le porte ad un progetto obsoleto e devastante, ci troveremo piloni e cavi in tutto il Veneto. Altro che “paroni a casa nostra"», proseguono citando il noto detto leghista e prendendosela così con la Regione. «Meglio dire piegati davanti al potere romano».

«Dopo l'abbandono irriverente durante la riunione convocata a Venezia, stiamo ancora aspettando una presa di posizione contro Terna da parte della Regione Veneto», conclude Gianni Pastella, portavoce dei comitati. «Si crea un precedente molto pericoloso, che autorizza tutte le aziende operanti in regione a sbattere la porta quando in una riunione non c'è un clima di comodo»,

Anche il sindaco di Perarolo Pierluigi Svaluto Ferro è sul piede di guerra. «Terna ha risposto alle nostre osservazioni e a quelle di Veneto Agricoltura dicendo che quello indicato nei progetti è il tracciato che aveva condiviso con l'amministrazione e che figura nel protocollo d’intesa firmato nel 2010. Non è così. Non è assolutamente in quel punto che deve passare l'elettrodotto, che andrebbe a interferire con la Valmontina. Noi avevamo condiviso la fascia di fattibilità con Terna, ma un conto è una fascia, un altro dove posizionare i tralicci. La nostra posizione è chiara: per di là l'elettrodotto non deve passare».

Alessia Forzin

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