Ha preso servizio dal 3 agosto la reumatologa Facchinetti

FELTRE

Dopo un pesante turn over di specialisti che vengono e vanno, o decidono di non venire proprio, con un “buco” a Feltre che pesa fra i tanti malati reumatologici, dal 3 agosto ha preso finalmente servizio una dottoressa che fa ambulatorio in ospedale per dodici ore alla settimana. Si tratta di Myriam Facchinetti alla quale è stato dato incarico di medico specialista ambulatoriale interno a tempo indeterminato nella branca Reumatologia.

Nel distretto sanitario feltrino sono documentati di media annua trecento casi di malattie reumatiche. E c’è un solo medico con la specialità in reumatologia che prende in carico i pazienti nel lungo e complesso percorso fra diagnosi e cura. A Manuela Ciprian che oltre a gestire l’ambulatorio lavora anche come internista in Medicina generale deve essere affiancato un collega con un rapporto libero-professionale.

Un anno fa Milena Bond che inizialmente aveva accettato l’incarico, ha poi fatto una scelta diversa, prediligendo il Trentino. Così la corsa dell’Usl Dolomiti non si è mai fermata. Anche perché l’incidenza di queste malattie richiede rinforzi in termini di risorse umane. In caso contrario con un solo medico specialista a disposizione, si pone il grosso problema dei tempi di attesa, quelli per avere una prima visita e una diagnosi tempestiva, ben sapendo che quanto prima si interviene per arrestare l’evoluzione di quelle più aggressive, come l’artrite reumatoide, tanto più si guadagna nel mantenimento delle proprie abilità e nella qualità della vita dei pazienti.

L’ospedale di Feltre, peraltro, aveva aderito all’iniziativa indetta dal network degli ospedali con bollini rosa Onda in occasione della festa della mamma, un anno fa, offrendo degli incontri individuali gratuiti con la reumatologa Manuela Ciprian. L’obiettivo dell’iniziativa era quella di promuovere la corretta informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce e favorire l’accesso ai percorsi specialistici diagnostico - terapeutici nell’ambito delle malattie reumatiche, con prevalenza per il sesso femminile, e con un significativo impatto sulla qualità di vita. È importante stabilire la causa della patologia reumatica per scegliere il percorso terapeutico più idoneo, tenendo conto che le patologie reumatiche non guariscono né regrediscono, sono progressive e peggiorano col tempo.

La medicina è in grado di tenere a bada i sintomi, e un buon protocollo terapeutico è in grado di rallentare la progressione della malattia, renderla meno aggressiva, meno invalidante e più sopportabile. Per questo serve un medico in più ai fini della diagnosi tempestiva. –

L. M.



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