Gelosia tra gay e uno strappa il telefonino

BELLUNO. Scenata di gelosia in una coppia gay. Gli animi si surriscaldano così tanto: uno toglie con forza il telefonino cellulare all’altro e questo gesto diventa prima una denuncia ai carabinieri e...

BELLUNO. Scenata di gelosia in una coppia gay. Gli animi si surriscaldano così tanto: uno toglie con forza il telefonino cellulare all’altro e questo gesto diventa prima una denuncia ai carabinieri e poi un processo penale con l’accusa di furto con strappo. Paragonabile a uno scippo.

S.R., un romeno residente in città è stato condannato dal giudice Riposati a un anno di reclusione e al pagamento di 310 euro di multa. La sentenza ha leggermente abbassato quella desiderata dal pubblico ministero Rossi, che aveva proposto un anno e due mesi più 600 euro di multa.

L’episodio è del 17 novembre 2010. I due uomini discutono in maniera animata e la scena può essere la stessa di un qualsiasi rapporto amoroso, con uno dei due che vuole controllare se nel telefono dell’altro ci possono essere chiamate o messaggini equivoci o addirittura tali da sospettare una relazione clandestina. Di fronte alla resistenza del partner bellunese, l’altro uomo gli strappa il cellulare dalla mano e scappa via. Il tempo di arrivare a casa e la vittima del furto chiama i carabinieri, che si metteranno all’inseguimento del fuggitivo. Ritroveranno il telefono vicino all’abitazione del bellunese che non si accontenterà delle scuse, ammesso che ci siano davvero state, ma detterà una precisa denuncia a uno dei militari.

Quell’atto è diventato un capo d’imputazione per il processo penale che è terminato ieri mattina, nell’aula al terzo piano del palazzo di giustizia. Il pubblico ministero ha svolto la propria requisitoria e ha chiesto una condanna a un anno e due mesi più 600 euro di multa; il difensore dell’imputato, Maccarrone del foro di Treviso, ha parlato apertamente di storia d’amore tra i due uomini, una storia che ha vissuto un momento di grave crisi fino ad arrivare al violento diverbio, addirittura da codice penale.

Qualche minuto di camera di consiglio e il giudice Riposati ha condannato l’imputato a un anno di reclusione e 310 euro di multa. Uno sconto, per quanto piccolo, rispetto alla tesi dell’accusa. (g.s.)

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