Furto di fieno nel campo ma sarebbe un equivoco
QUERO VAS
Furto aggravato di fieno e invasione di terreno. Ma potrebbe essere tutto un equivoco, perché la responsabilità non sarebbe del coltivatore di Quero Vas portato a processo, ma di un disguido avvenuto negli uffici di Coldiretti. Un errore nell’assegnazione dell’appezzamento di terreno.
G.C. è stato denunciato da una paesana, che lo accusa di averle rubato il fieno di un determinato pascolo di Quero Vas. Non è nemmeno un furto semplice, ma aggravato dall’esposizione alla pubblica fede. Era a disposizione di tutti, insomma. Oltre a questo c’è l’invasione di terreno, che sarebbe stata perpetrata grazie alla rimozione di una catena che ne impediva l’accesso. Mancherebbe solo l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, che invece non è contestata dalla Procura della Repubblica.
La proprietaria del fondo gli avrebbe detto più volte di smetterla di sfalciare e andarsene e il futuro imputato non le avrebbe dato ascolto. È arrivata una denuncia per due ipotesi di reato e G.C. ha dovuto attrezzarsi con l’avvocato Enrico Rech. Chiuse le indagini preliminari, ieri c’è stata l’udienza filtro, davanti al giudice Feletto e al pubblico ministero Tollardo. La difesa ha fatto i propri accertamenti ed è convinta di riuscire a dimostrare l’innocenza dell’imputato e ottenere l’assoluzione. G.C. sarebbe entrato nel terreno che gli era stato assegnato da Coldiretti per via di un errore. E il fatto di essere stato sloggiato gli ha fatto perdere dei contributi sui quali contava.
Se ne riparlerà concretamente nel gennaio dell’anno prossimo. —
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