Frana in quota sul Focobon
Alle 7,45 un forte boato e poi la nube di polvere sulla valle

FALCADE.
«Un boato fortissimo e poi, per un’ora, una nuvola bianca». Falcade si è svegliata così ieri mattina alle 7.45 quando il Focobon ha suonato la sveglia, sganciando dalla sua cima centrale un gran pezzo di roccia. «Stavo portando le bambine a scuola come ogni mattina - racconta una mamma che abita in via Serafini a Falcade - ero già in curva e ho sentito un gran boato. Mi sono girata e ho visto una enorme nuvola bianca che ricopriva il Focobon e l’intera valle». Il rumore provocato dallo smottamento non è stato udito solo a Falcade Alto e Molino, ma pure più in basso, segno che le dimensioni del fenomeno sono state sicuramente consistenti, anche se attualmente non quantificabili con precisione.
«Mi è sembrato di sentire il rumore di uni aeroplano che volava basso - continua la donna - e la nuvola, prima bianca intensa e poi via via sempre più sfumata, è durata per circa un’ora». La Campido del Focobon, nel gruppo delle Pale di San Martino, è già stata interessata negli anni scorsi da eventi simili, di cui la montagna porta ancora le cicatrici. «Già molto tempo addietro - ricorda l’accademico del Cai Bepi Pellegrinon - avevamo assistito alla caduta di una prima frana, poi qualche anno fa la cosa si è ripetuta. Oggi, questo nuovo distacco, arrestatosi dopo un volo di 3-400 metri sulle morene del ghiacciaio del Focobon, dimostra una volta di più la notevole friabilità di questa roccia». «L’avevamo detto già una decina di anni fa che lì prima o poi veniva giù tutto - sostiene il grande scalatore Bruno De Donà - e quanto accaduto evidenzia che avevamo calcolato bene. Per questo la torre centrale della montagna non è mai stata toccata: c’è un taglio in centro che ha sempre lasciato tanti dubbi agli alpinisti per cui nessuno si è cimentato in un’impresa sicuramente molto pericolosa».
«Sulla nord del Focobon - aggiunge - c’è una grande escursione termica e indubbiamente il fenomeno di smottamento è aumentato nel corso del tempo. Tuttavia il pericolo, salvo che qualcuno non salga fino ai piedi della montagna, è zero». Per portarlo allo zero assoluto, però, il sindaco Stefano Murer ha deciso ieri pomeriggio di emanare un’ordinanza di chiusura dei sentieri 722 e 753. Una zona che, evidenzia Murer, anche durante l’ultimo weekend è stata meta di molti turisti. «Ho inviato alla Regione la richiesta di un sopralluogo in elicottero con a bordo un geologo - dice il sindaco - per permettere di verificare se esistano ancora dei rischi imminenti di caduta di materiale».
La “ferita” subìta dalla montagna (che non modifica comunque la sua forma) è evidente e affianca sulla destra quella più datata e di proporzioni minori. Stimare le dimensioni della frana caduta ieri non è però impresa facile prima del sopralluogo. «Qualcuno parla di qualche centinaio di metri cubi di roba - dice il sindaco - ma per me sono anche di più».
Argomenti:focobon
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