Folla a Polpet per l’addio a Paolo Casarin veterinario amato per il suo impegno

PONTE NELLE ALPI. La parrocchiale di Polpet era gremita per l’ultimo saluto a Paolo Casarin. Molti si erano recati in chiesa ben prima della cerimonia funebre per trovare un posto a sedere. Tanti sono rimasti in piedi. Altri si sono soffermati, per assistere alla cerimonia, sotto il patio antistante l’edificio sacro.
I due concelebranti, don Francesco Santomaso e don Giuseppe Bratti, hanno accolto il feretro che conteneva le spoglie dello sfortunato veterinario che è stato ucciso da un toro a Cet, nell’azienda agricola dei suoceri.
Alla cerimonia hanno partecipato tanti giovani: i compagni di scuola dei figli di Casarin e la squadra giovanile del Ponte Alpi calcio. Paolo Casarin era infatti nella dirigenza della società.
Tanta gente: amici, conoscenti, da Ponte e da tutta la provincia. Ha commosso la lettura di alcune frasi consolatorie scritte da dei compagni di scuola dei figli di Casarin, per formare la preghiera che precede la comunione.
Poi, nel momento dello scambio del segno di pace, i compagni di scuola si sono alzati dai loro posti per andare a salutare i famigliari, i figli e i parenti del veterinario.
Verso il termine della cerimonia, una collega dello studio associato di via Feltre e un altro amico di Paolo Casarin, hanno letto, con voce rotta dall’emozione, alcune righe che avevano vergato in questi giorni. E dalle loro espressioni è emersa, la stima e l’affetto che nutrivano per il loro “Capitano”.
Nei banchi davanti all’altare, con grande compostezza e dignità, c’erano la moglie Michela, i quattro figli dello scomparso, l’anziano papà Giancarlo e il fratello Sergio.
Don Giuseppe Bratti, prima della predica di don Francesco, la letto un brano del Vangelo che era uno dei preferiti del veterinario. Don Francesco, oltre che ricordare le doti umane dello scomparso, ne ha sottolineato il suo amore per l’ambiente e per gli animali.
C’era anche il labaro dell’Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule): la famiglia di Casarin, rispettandone la volontà, ha concesso che fossero donati i tessuti.
All’uscita della bara si è levato un affettuoso applauso. Dopo qualche momento, si è formato il corteo che ha percorso, silente, il breve percorso che porta al camposanto dove la salma di Paolo Casarin è stata inumata. —
Paolo Baracetti
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