Finanziere malato in palestra il tribunale militare lo assolve

VERONA. Spinning durante la malattia. Un sottufficiale bellunese della Guardia di Finanza era finito a processo, davanti al tribunale militare di Verona, per truffa pluriaggravata e simulazione d’infe...
VERONA. Spinning durante la malattia. Un sottufficiale bellunese della Guardia di Finanza era finito a processo, davanti al tribunale militare di Verona, per truffa pluriaggravata e simulazione d’infermità. Ma già il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste, figurarsi il difensore di fiducia La Scala, che non avrebbe nemmeno fatto il processo.


Il collegio del tribunale competente per tutto il nord Italia (Roma lo è per il centro e Napoli per il sud) ha assolto Ennio Saviane, perché il fatto non sussiste, con la formula più piena. Non la formula della vecchia insufficienza di prove. L’accusa non stava proprio in piedi. Eppure l’uomo era stato rinviato a giudizio per due ipotesi di reato molto gravi e la fase istruttoria del procedimento penale è durata l’audizione di qualcosa come 22 testimoni.


Fosse stato condannato in via definitiva, sarebbe stato licenziato: in gergo militare, si chiama rimozione dal grado. Saviane non è stato nemmeno sospeso dal servizio, cosa che sarebbe successa in caso di condanna in primo grado. I fatti contestati dalla procura militare riguardavano il 2015, quando Saviane aveva ottenuto il permesso di fare l’istruttore di spinning alla palestra Sport e Benessere di Puos d’Alpago. Dopo l’orario di servizio, si capisce. È una disciplina del fitness, che si fa su una bici fissa. In quello stesso anno, ha collezionato 26 giornate di malattia, perché soffre di lombalgia ed ernia discale: questo è quanto spiegano i certificati.


Dev’esserci stato un esposto anonimo, questo è quanto sospetta la difesa, di sicuro Saviane è stato indagato, perché si paventava che non andasse al lavoro ma frequentasse la palestra per questa sorta di passatempo tutta salute.


Durante le indagini preliminari, tutti gli iscritti al corso sono stati ascoltati a sommarie informazioni dalla stessa Finanza, su delega della procura grigioverde e hanno confermato che l’indagato era il loro istruttore. Interrogati in aula da La Scala, hanno aggiunto che, quando non c’era Saviane, veniva sostituito da un altro. L’accusa è crollata e c’è stata l’assoluzione.
(g.s.)


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