“Fiera dei Santi”, un tuffo nel passato

Il 2 e 3 novembre l’edizione n.760. In abbinamento “Gli itinerari del gusto”

SANTO STEFANO. E' uno degli eventi tradizionali più risalenti del Veneto, tanto che la Regione lo ha inserito da quest'anno nel "Registro delle manifestazioni storiche del Veneto". La "fiera dei Santi" giunta all'edizione n.760, è citata ufficialmente in un documento del 1256 (anche se vi erano notizie dell'evento ancor più lontane, intorno al 1150). Come sempre, il 2 e 3 novembre, il centro abitato di Santo Stefano (chiuso al traffico veicolare) ospiterà centinaia di bancarelle con ogni genere di prodotto, dall'abbigliamento agli arredi per la casa; dagli alimentari alle attrezzature e macchine da lavoro; dagli articoli da regalo ai giocattoli di ogni tipo. Nella zona delle ex caserme, per la gioia dei ragazzi, ampio spazio avranno giostre, autoscontri e altre attrazioni. Nei due giorni sono attese in Comelico migliaia di persone (anche da Cadore, Friuli e Val Pusteria). Come sempre non mancheranno chioschi gastronomici in gran quantità così da consentire ai partecipanti di consumare anche il pasto per poter rimanere molte ore nel centro comeliano. Quest'anno, per dare una nota di colore e sottolineare la tradizione, l'Amministrazione ha invitato ristoratori, panificatori e pasticcieri del territorio ad aderire all'iniziativa "Gli itinerari del gusto": da domani al 3 novembre, negli esercizi aderenti (una quindicina) si potranno gustare preparazioni particolari realizzate per l'occasione e piatti legati alla tradizione autunnale e alla fiera dei Santi. Un percorso che si snoderà tra le classiche trippe e baccalà, i casunziei, per toccare prodotti come la zucca, i formaggi, il papavero, il grano saraceno, fino ad arrivare al gelato salato. E, come ogni anno, il momento più suggestivo sarà nelle ore serali quando si accenderanno le luci delle bancarelle nella notte, di solito piuttosto fredda, del capoluogo, mentre nell'aria si diffonde il profumo delle caldarroste.

Livio Olivotto

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