“Festa di voto”: Cortina celebra i miracoli della Madonna

CORTINA. Domani la comunità d'Ampezzo e quelle del Cadore festeggeranno la Madonna della Difesa. La “festa di voto” del 19 gennaio è un momento assolutamente solenne, una sorta di festa patronale...
La chiesa della Madonna della Difesa. A destra, la cerimonia
La chiesa della Madonna della Difesa. A destra, la cerimonia

CORTINA. Domani la comunità d'Ampezzo e quelle del Cadore festeggeranno la Madonna della Difesa. La “festa di voto” del 19 gennaio è un momento assolutamente solenne, una sorta di festa patronale che, quando cade infrasettimanale, vede uffici, scuole e negozi tradizionalmente chiusi. Il primo ricordo dell’intervento miracoloso della Madonna a difesa degli ampezzani viene tradizionalmente riferito al 572, all’epoca dell’invasione longobarda del Cadore: si narra che la Vergine, armata di spada, confuse gli assalitori avvolgendoli in una densa nube a tal punto che questi si uccisero tra loro, risparmiando gli ampezzani. Nove secoli più tardi, ecco un altro leggendario intervento della Vergine che affianca documentate vicende: nel 1412 esigui gruppi di ampezzani e cadorini riuscirono a fermare le truppe imperiali di Sigismondo al passo di Cimabanche; tale vittoria venne interpretata come il nuovo miracoloso intervento della Madonna della Difesa; e, a perenne memoria di questo evento, venne istituita la “festa del voto”, che da allora si celebra il 19 gennaio. Domani al santuario della Beata vergine della Difesa verrà celebrata la messa dal vescovo Andrich alle 10 (preceduta dalla processione con le autorità e i fedeli in partenza dalla Basilica alle 9.40).

A conclusione della messa, un piccolo rinfresco. Nel pomeriggio alle 15, nella chiesa della Difesa, ci saranno i vespri solenni. «Per noi», spiega Elsa Zardini, presidente dell'Ulda, «la “festa di voto” è quella patronale. Noi siamo da sempre devoti alla Madonna della Difesa. Per rendere maggiormente solenne la ricorrenza, noi e i frati minori del Santuario bbiamo invitato tutta la popolazione a intervenire, sia al corteo e sia alla messa, indossando il nostro costume tradizionale». (a.s.)

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