Feltre: morte sospetta di un venticinquenne
Mirko Pellizzari trovato nel suo appartamento a Carfai, forse è overdose. Il giovane era rimasto coinvolto nell’operazione antidroga Mirco, il mese scorso aveva patteggiato la pena

La casa di Pellizzari nella frazione santagiustinese di Carfai
SANTA GIUSTINA. Quando medico e infermieri inviati con urgenza dal pronto soccorso di Feltre sono entrati nella sua abitazione a Carfai, Mirko Pellizzari era già morto. Il suo decesso è un giallo perché anche nel recente passato il suo nome era stato legato all'uso di sostanze stupefacenti. Il rinvenimento del cadavere è avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì. La salma è stata trasportata all'obitorio dell'ospedale di Feltre dov'è a disposizione della Procura di Belluno che quasi certamente farà eseguire l'autopsia per capire se la morte del ragazzo, appena venticinquenne, sia avvenuta per un malore o per un'overdose. Mirko Pellizzari abitava da un anno in un appartamento di via Del Campo nella frazione di Carfai in prossimità della stazione ferroviaria di Santa Giustina ed era operaio in una fabbrica bellunese dove aveva trovato lavoro malgrado qualche problema con la giustizia. L'arrivo dell'ambulanza e dei carabinieri è stato notato da alcuni vicini che non avevano subito inteso quanto accaduto. Poi, la voce si è sparsa a macchia d'olio ieri mattina in paese, arrivando anche a Feltre. Il sindaco Ennio Vigne si è detto preoccupato per un altro episodio che potrebbe essere legato all'abuso di droghe: «Ne gira troppa», dice il primo cittadino, «e non si riesce mai a fare abbastanza per difendere i nostri ragazzi». Mirko Pellizzari era originario della Sinistra Piave e i suoi guai giudiziari erano cominciati nell'ottobre di quattro anni fa quando finì tra gli arrestati dell'operazione antidroga denominata Mirco che coinvolse diciannove giovani quasi tutti del Feltrino e dediti allo spaccio di stupefacenti. Al processo, cominciato nel febbraio di un anno fa gli imputati eranno in tutto trentasette. Pellizzari aveva chiesto e ottenuto di accedere al rito abbreviato che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena e proprio il 19 febbraio scorso aveva chiuso la sua posizione con una condanna a due anni e 4.000 euro di multa. Nel frattempo aveva scelto Carfai per riprendere a vivere e si era trovato un lavoro. In fabbrica i colleghi lo aspettavano e non vedendolo si sono insospettiti. La tragedia si era già consumata.
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