Fameja dei zater e menadas, positivo il bilancio dell’anno

CASTELLAVAZZO. «Rino Zoldan, Giuseppe Vazza, Cesare Losso, Agostino Zoldan, Angelin Zoldan, Lilia Pierina Vazza. Dobbiamo rinnovare un sentito grazie a queste persone; sono quelle che, il 10 maggio 1983, diedero vita alla Fameja. Se oggi siamo qui, se la Fameja può vantare sei lustri di attività e impegno, se davanti a noi c’è ancora una storia da scrivere, lo dobbiamo proprio a quei sei sognatori».
Arnaldo Olivier, che con Andrea Losso è Castaldo in carica, ha iniziato così la sua relazione che ha introdotto l’annuale assemblea della Fameja dei zater e menadas, convocata anche per tirare le somme dell’ultima annata. Un anno, il 2013, che ha confermato come l’associazione sia un punto di riferimento importante nel panorama di quanti operano per il recupero e la valorizzazione della tradizione della fluitazione. Diventando, con il suo impegno, un simbolo di Codissago.
L’attività ha avuto, come sempre, il suo punto centrale nel museo, meta di visite durante tutto l’anno. Poi le proposte: su tutte, quella del 1° giugno (Zattere, zattieri e dintorni) per ricordare il 30° anniversario della nascita della Fameja e il 50° della tragedia del Vajont. Ancora, la trasferta a Embrun (Francia) su invito della locale associazione che celebrava – a sua volta – i 20 anni di vita.
«Abbiamo avuto l’opportunità – ha rilevato Olivier – di farci conoscere in nuovi ambiti. Partecipando alla trasmissione Mela Verde di Canale 5 e allestendo lo stand a Expo Dolomiti Unisco 2013. Occasioni importanti per avvicinare una cerchia più ampia di persone».
È toccato poi al tesoriere, Roberto Polla, illustrare i dettagli del bilancio. Un bilancio che, anche grazie al supporto di enti pubblici, chiude con un avanzo di gestione. Collegata ai dati contabili anche la relazione di Franco Da Rif, conservatore del museo: «Realizzati nel corso degli ultimi anni gli interventi che avevamo preventivato, ora resta aperta la questione della sopraelevazione dell’ultimo piano».
Andrea Losso è quindi intervenuto per dar conto dell’adesione della Fameja alla Rete museale mentre diversi interventi hanno posto l’accento sulla necessità di riprendere le fila del progetto del monumento allo zattiere.
È stata, poi, analizzata la bozza di programma 2014. L’appuntamento più imminente è quello di domenica 15 dicembre a partire dalle 17, quando al museo si darà concreta attuazione ad alcune delle ricette contenute nel volume (appena ristampato) “Al magnar dei Zater”. La quota di partecipazione è di 10 euro, prenotazioni al 348 8861195.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi