Falco in servizio solo 12 ore, il volo notturno resta “a terra”

Elisoccorso H24? Piuttosto si torna all’anno zero. Neanche quest’anno, infatti, partirà il tanto atteso volo notturno H24 dell’elicottero ospitato dalla base di Pieve. L’addestramento portato a termine dal personale bellunese avrebbe dovuto garantire la partenza del servizio a partire da giugno (fino a maggio il servizio sarebbe stato coperto da Treviso, dicevano i vertici regionali a fine ottobre 2022), ma le nuove disposizioni in vigore dal primo aprile spalmano l’operatività di Falco sempre sulle 12 ore giornaliere, calibrando il lavoro su quelle antecedenti le effemeridi. E non si direbbe il classico “pesce”.
Che significa? Un esempio: se dal 1° aprile le effemeridi scattano alle 18.38, l’elisoccorso di Pieve inizierà i decolli dalle 6.38. Ma a giugno-luglio, quando le effemeridi scendono alle 21, partire 12 ore prima significa coprire il servizio dalle 9 del mattino. E prima delle 9? Ci sarà il “solito” elicottero di Treviso o di qualche altro ente sanitario fuori provincia che supplirà al mezzo bellunese. Da qui all’estate, quindi, non solo “sparisce” dalle carte il volo notturno, non solo l’elisoccorso di Pieve non viaggerà H24, ma viene “cancellato” anche quel poco di volo notturno con “tempo prolungato” garantito ad ora: durante l’inverno, infatti, “Falco” ha volato fino alle 21.
Per intendersi: attualmente e fino al primo aprile, l’elisoccorso bellunese copre sempre 12 ore di interventi, dalle 9 alle 21, con quelle due o tre ore di operatività nel buio dell’inverno. L’attuale programmazione, almeno stando alle disposizioni emanate di recente, tornerà dal 1° ottobre 2023: il nuovo orario invernale, infatti, prevede sempre il volo di 12 ore dalle 8 alle 20, fino al 31 marzo 2024. In caso di interventi dopo le effemeridi, ci sarà l’ausilio di visori notturni.
Le regole estive e invernali riguardano dunque il servizio di elisoccorso della base Hems. Oltre le 12 ore, quando i mezzi di Pieve non saranno più operativi, gli enti sanitari potranno chiedere, come avviene già, il supporto di altri elisoccorsi (Trentino, Aiut Alpin, Treviso) per missioni di soccorso nel Bellunese, ma anche i termini di intervento, la gravità dei casi e la loro location saranno da considerare, si puntualizza.
Era l’ottobre dell’anno scorso quando venivano annunciate “rivoluzioni” a partire da maggio 2023. Annunci che si sono sprecati negli anni. Erano le schede sanitarie regionali, ancora del 2019, a narrare di una “centrale operativa Suem” di Pieve «con base di elisoccorso notturno che garantisce attività anche per le aziende Ulss 2, 3 e 4», quindi Treviso, Venezia e Veneto orientale. Finora lettera morta: nel Bellunese il volo notturno di fatto è sempre partito da Treviso, nonostante i grandi proclami. Un confronto? La Lombardia ha già la quarta base allo scopo, a Sondrio.
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