Ex carabiniere condannato per resistenza

Era a caccia e ha rifiutato di consegnare il fucile a due agenti della polizia provinciale che sospettavano l’uso di richiami



Si rifiutò di consegnare il fucile agli agenti della polizia provinciale, opponendo resistenza e cercando di allontanarsi. Gianni Nardi, 63 anni, per 40 sottoufficiale dei carabinieri, è stato condannato a un anno per resistenza a pubblico ufficiale in seguito ad un episodio avvenuto nella campagna di Lamon l’8 novembre 2017. Quel giorno due agenti della polizia provinciale, impegnati in attività di prevenzione del bracconaggio, sentirono i suoni prodotti da un richiamo per uccelli, oggetto vietato ai cacciatori. Dopo poco i due individuarono il cacciatore e lo osservarono per un po’, notando che i richiami cambiavano ogni volta che l’uomo metteva una mano in tasca. A quel punto i due agenti decisero di avvicinarsi per procedere alla perquisizione, ma di fronte alla loro richiesta di consegnare il fucile, Nardi si rifiutò di lasciare l’arma, strattonando uno dei due e dirigendosi velocemente verso la sua macchina. Prima, però, avrebbe lasciato cadere qualcosa a terra seppellendola con il piede.

Una situazione di tensione, potenzialmente pericolosa visto che il fucile era carico, per la quale si è reso necessario anche l’intervento dei carabinieri. Poco dopo, in realtà, tutto è tornato sotto controllo: Nardi ha consegnato l’arma e gli agenti hanno potuto procedere alla perquisizione, che inizialmente ha dato esito negativo, ma dopo qualche ricerca a terra nei pressi di dove si trovava il cacciatore, è stato trovato un dispositivo per il richiamo di uccelli privato della scheda. Secondo gli agenti quella era la prova dell’attività illecita del cacciatore, che invece ha detto di non sapere nulla di quell’oggetto.

Nardi ieri si è sottoposto ad esame, raccontando che stava fumando una sigaretta proprio mentre arrivavano gli agenti e quella che cercava di seppellire con il piede era la cicca. Secondo l’imputato, il rifiuto iniziale di consegnare il fucile deriva dalla sua formazione militare che, tra i dettami principali, ha quello di non abbandonare mai l’arma, specie se carica.

Nardi è stato assolto dall’accusa di aver violato le norme per la protezione della fauna selvatica. La condanna comminata dal giudice Zantedeschi è limitata alla resistenza a pubblico ufficiale, va sottolineato, tuttavia, che la pena, di un anno, è superiore a quanto chiesto dal pubblico ministero Sandra Rossi che nelle sue conclusioni aveva chiesto la condanna a sette mesi. —



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