Ex albergo Monte Pavione avanti con l’esproprio per riqualificare la zona

SOVRAMONTE

Una variante urbanistica da 515 mila euro, già finanziati nell’ambito di area vasta, per riqualificare il centro di Croce d’Aune, che però non potrà prescindere da un vincolo preordinato all’esproprio del vecchio albergo Monte Pavione. Ma ogni cosa dovrà essere fatta a tempo debito.

Su questo si sono confrontati Unione montana feltrina, Comune di Sovramonte, studio di progettazione De Biasio di Belluno e lo studio professionale incaricato all’esproprio, Buson di Treviso.

«Come prima cosa porteremo in consiglio comunale di Sovramonte», dice Federico Dalla Torre sindaco e presidente dell’Umf, «lo studio preliminare nel quale sarà inserita la variante che sarà riclassificata in zona F, cioè di pubblica utilità. Nel frattempo sarà eseguito il progetto definitivo con l’inserimento della stazione di bike sharing che consiste nella possibilità di noleggiare una trentina di mountain bike e nella realizzazione di una sorta di spogliatoio per il cambio abbigliamento una volta terminata l’attività sportiva. Ed è in fase di progetto definitivo che sarà inserito il procedimento di esproprio dell’edificio ai fini della demolizione e della ripuntualizzazione di quel tratto, prima della redazione del progetto esecutivo. Solo se questa complessa procedura partirà subito, già da questo mese, potremo concludere l’aspetto burocratico già in primavera. I tempi della burocrazia non sono quelli che vorrebbero i sindaci. Ma ormai la macchina è ben avviata e ci fa sperare per il meglio».

Nell’intervento di riqualificazione del monte Avena era già stata inserita la demolizione dell’ex albergo Pavione. Un passaggio che era stato previsto addirittura in occasione del passaggio del Giro d’Italia ma che si è dovuto scontrare con alcuni intoppi legati alla proprietà, cosa questa che ha creato un’impasse per lungo tempo.

L’albergo Monte Pavione dismesso da anni e compromesso ulteriormente dal maltempo di fine ottobre 2018, crea un problema di decoro urbano e soprattutto di sicurezza considerato che gravita sulla provinciale.

Il Comune ha già dovuto adottare una procedura di messa in sicurezza d’urgenza dell’immobile di proprietà di tre fratelli. A seguito del maltempo, il fabbricato era rimasto senza parte del tetto e rischiava di perdere altri pezzi. I proprietari erano già stati invitati a provvedere prima del tornado. Poi erano stati messi di fronte all’inevitabilità dell’intervento che consiste nella messa in sicurezza urgente o più ragionevolmente nella sua demolizione. Anche perché l’immobile è affacciato sulla provinciale 473.

Quella che sembrava cosa fatta, però, si è incagliata sul mancato accordo fra proprietari che ha ritardato l’intervento.

Il tempo si recupera dunque ora con l’inserimento nella progettazione del vincolo preordinato all’esproprio.

«Dal punto di vista della riqualificazione turistica di Croce d’Aune», continua il sindaco Federico Dalla Torre, «posso già prospettare un secondo stralcio che potrebbe prevedere la realizzazione di una struttura per l’arrampicata. Il posto sarebbe perfetto, la viabilità comoda, per consentire agli appassionati di raggiungere il sito in dodici minuti da Feltre». —



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