Erostrato, sequestrato il Mein Kampf

L’anonimo era stato descritto dal criminologo come neonazista e a casa di un indagato è stato trovato il saggio di Hitler

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CESIOMAGGIORE. Il Mein Kampf nello scaffale. Non ancora una prova decisiva, ma certo un indizio molto pesante. A casa di uno dei tre sospettati di essere Erostrato, i carabinieri della Compagnia di Feltre hanno trovato e sequestrato una copia del saggio pubblicato per la prima volta nel 1925, nel quale Adolf Hitler spiegò il suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazionalsocialista. In una parola, il nazismo. Un’autobiografia, che potrebbe aver ispirato l’anonimo incendiario e imbrattatore di Cesiomaggiore.

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Già nel profilo criminologico dell’ottobre dell’anno scorso, il professionista incaricato dalla procura della Repubblica aveva parlato di un razzista d’ispirazione nazista, a giudicare dalle svastiche e dai richiami al fuhrer tedesco trovati nelle lettere scritte a pennarello rosso con le lettere di un alfabeto pieno di spigoli. Erostrato odia neri, ebrei e omosessuali. Altri modelli riconosciuti sono il norvegese Anders Breivik, l’autore della strage di Utøya, vicino a Oslo e Salvatore Meloni, un indipendentista sardo morto il 5 luglio 2016, nel carcere cagliaritano di Uta, dopo 66 giorni di sciopero della fame. Potrebbe aver sofferto un trauma a sfondo sessuale, quando era piccolo. E ha un disturbo della personalità, che si chiama schizotipico. Tra le altre caratteristiche, il disagio acuto e la ridotta capacità di relazioni intime, insieme a distorsioni cognitive o percettive ed eccentricità nel comportamento.

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Il Mein Kampf, che nell’aprile dell’anno scorso è stato distribuito in edicola da un quotidiano nazionale al prezzo di 29,99 euro per il cartaceo e 9,99 per l’ebook, rientra nel programma di studenti universitari che si preparato all’esame di Storia delle dottrine politiche: ma a dire il vero un volume è stato rinvenuto anche a casa di Luca Traini, il 28enne di Tolentino che ha seminato il panico per le vie di Macerata sparando dei colpi di pistola dalla propria auto e ferendo sei persone, tutti immigrati. Non risulta, invece, che siano stati trovati testi classici della mitologia greca o commedie in latino. L’Eneide di Virgilio richiamata in quell’«infandum renovare dolorem» di Enea alla regina di Cartagine, Didone, è peraltro rintracciabile in molte case con studenti che hanno dovuto occuparsi di epica fin dai tempi della scuola media. Il colpo grosso degli investigatori sarebbe il Miles gloriosus di Plauto, l’opera citata da Erostrato nella lettera lasciata accanto al sacchetto di caramelle con gli spilli, nel cortile della scuola materna di Cergnai.

Le indagini coordinate dal procuratore Paolo Luca e condotte sul campo dai carabinieri, proseguono: questa è la fase della ricerca dei riscontri, alla quale sta collaborando anche il Ris di Parma. Non si cercano impronte digitali, perché le lettere sono state maneggiate da chissà quante persone ed Erostrato non ne ha mai lasciate, nemmeno nella svastica disegnata sul guard rail sotto il capitello della Madonna di fronte all’asilo della frazione di Santa Giustina. Interessanti soprattutto i computer, in particolare il loro contenuto. Un conto è se la ricerca sul motore di fiducia risale agli ultimi giorni e un altro se è datata la scorsa estate o anche prima, quando l’anonimo ha cominciato a colpire con gli incendi di Morzanch e Norcen; le scritte sui muri del cimitero di Cesio, dei magazzini comunali e delle chiesette di Sant’Agapito e Calliol e le lettere con la polverina al sindaco Carlo Zanella e alla scuola di Cesio e senza alla redazione del nostro giornale o direttamente al cronista “di fiducia”.

Una prima svolta con i tre indagati perquisiti e sottoposti a sequestri e la seconda con il ritrovamento del Mein Kampf a casa di uno di loro.
 

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