Caso Erostrato: un coltello lasciato davanti alla banca di Cesiomaggiore

CESIOMAGGIORE. Un coltello fuori dalla banca. Una lama a serramanico lasciata all’esterno dell’Unicredit di Cesiomaggiore, proprio nel paese che spera di liberarsi al più presto di Erostrato, senza per questo dovergli dedicare una statua. Può anche darsi che l’anonimo incendiario e imbrattatore non c’entri davvero nulla con questo improvviso e inatteso ritrovamento in una zona centralissima, ma l’episodio rimane allarmante e, in ogni caso, il direttore della filiale ha chiamato immediatamente i carabinieri. Una volta in via Grei, i militari hanno provveduto al sequestro dell’arma bianca. Non risulta che sia stato rinvenuto altro, tanto meno lettere scritte con l’inchiostro rosso e l’ormai conosciuto marchio di fabbrica.
Secondo una prima ricostruzione basata anche su una testimonianza diretta, erano le 10.30 di una normale giornata di lavoro, quando tra un bonifico e un versamento una delle dipendenti ha guardato nel parcheggio e si è accorta che, all’altezza dell’uscita di sicurezza, nell’area del parcheggio c’era qualcosa che luccicava. Mettendoci un po’ più di attenzione si è accorta che si trattava di una lama, anche di una lunghezza rilevante. Non una trentina di centimetri, come sembrava in un primo momento da lontano, ma comunque pericolosa, se qualcuno fosse passato di là. A maggior ragione, un bambino.
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Immediata la telefonata al 112, con la pattuglia più vicina della Compagnia di Feltre che ci ha messo giusto il tempo necessario ad arrivare, raccogliere il reperto e avviare le prime indagini sul possibile proprietario. Non c’erano altre cose da esaminare. Fin da subito sarebbe stato escluso un passaggio da quelle parti di Erostrato, premesso che ci sono tre indagati dalla procura della Repubblica, che non possono certo avere grande libertà di movimento, soprattutto in questa fase così delicata delle indagini per procurato allarme, danneggiamento aggravato, incendio doloso e tentata estorsione. A differenza delle strade di Cesio e dei paesi vicini, l’istituto di credito non può non avere un impianto privato di videosorveglianza, che guarda lo sportello bancomat e altri obiettivi considerati sensibili. Dovrebbero essere le immagini a chiarire chi possa aver lasciato il coltello, difficile pensare a qualcuno che l’abbia perso casualmente, oltre tutto dalle parti di una banca. E sul manico ci potrebbero essere delle impronte digitali utili all’individuazione di chi ce l’aveva messo nelle ultime ore. Fino a martedì, nessuno si era accorto di niente.

Un’altra ipotesi, ma ancora tutta da dimostrare, è il gesto di qualcuno che gioca a fare l’Erostrato, creando allarme tra i cittadini di un paese che già hanno passato momenti di grande trepidazione, oltre che di sgradita notorietà, per di più a livello nazionale. Normale che tutto quello che sta succedendo a Cesiomaggiore venga collegato al caso dell’anno, ma gli investigatori predicano prudenza e preferiscono concentrarsi sulle tre persone che sono già state perquisite e hanno subito anche dei sequestri di materiale giudicato interessante e da valutare con maggiore attenzione.
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