Belluno affida il verde pubblico alle aziende agricole locali: al via la nuova gestione diretta
Il Comune di Belluno avvia un nuovo modello per la cura del verde pubblico, affidando direttamente a otto aziende agricole locali le manutenzione per un totale di oltre un milione di euro in tre anni

La cura del verde pubblico nel Comune di Belluno da quest’anno è affidata in modo diretto ad aziende agricole del territorio, senza passare per bandi e appalti che non sempre hanno accontentato l’amministrazione e soprattutto i cittadini. Il territorio comunale è stato diviso in dieci aree, otto delle quali sono già state affidate e due lo saranno a breve.
Per presentare la nuova convenzione, sono arrivati a Palazzo Rosso gli imprenditori agricoli che si occuperanno del verde pubblico cittadino e i rappresentanti delle associazioni di categoria, Coldiretti, Cia e Confagricoltura che hanno collaborato all’iniziativa. Le aziende agricole sono quelle di Tiziano Mares, Jonny Parolin, Stefano Sommacal, Michele De Biasi, Manuel Chierzi, Gualtiero Decet, Giorgio Cibien e Veton Shala.
L’accordo è triennale e l’impegno di spesa del Comune, come hanno spiegato l’assessore Franco Roccon e il sindaco Oscar De Pellegrin, è di circa 1 milione e 220mila euro, cioè 408mila euro all’anno.
Alle aziende andranno tra i 37.000 e i 42.000 euro ciascuna, a seconda del lotto assegnato e del numero dei tagli previsti, cifra che sarà pagata in due tranche, a fine luglio e a fine ottobre. “La convenzione si basa su un decreto legislativo del 2001, il 228”, ha spiegato Michele Nenz della Coldiretti.
«Il Comune ha avuto la sensibilità di approfondire questa opportunità e mi auguro che l’esempio di Belluno venga seguito anche da altri Comuni, coinvolgendo le aziende locali che il territorio lo conoscono bene».
Anche nella assegnazione dei lotti, si è tenuto conto della vicinanza dell’azienda agricola ai luoghi su cui andrà ad operare. «Abbiamo istituito un tavolo di lavoro con le associazioni di categoria» ha detto il sindaco De Pellegrin, «con lo scopo di valorizzare le imprese locali che hanno a cuore il loro territorio e di migliorare la gestione del verde». Dal canto suo Rio Levis della Cia ha chiesto che ci sia un supporto del personale del Comune per le aziende agricole perchè il lavoro possa essere svolto nel miglior modo possibile.
«In passato non sono mancati i contrasti con le imprese che vincevano i bandi e nello stesso tempo le proteste dei cittadini. Ora abbiamo a che fare con aziende di cui conosciamo i titolari, che vivono in città: abbiamo volti, numeri di telefono e rapporti diretti», ha aggiunto Roccon.
Ci sono momenti, che stanno per cominciare, in cui i telefoni del Comune diventano bollenti per le chiamate di chi protesta per il mancato sfalcio dei cigli delle strade, ad esempio. «Proprio stamattina in piazza Duomo mi ha fermato una persona a chiedere quando cominciamo con gli sfalci» ha detto Roccon. «Ho risposto: quando smette di piovere».
Le imprese che hanno accolto l’invito a partecipare alla convenzione dovranno occuparsi del verde pubblico, e quindi dei parchi e delle aree verdi, delle piste ciclabili, fossati, cigli delle strade, delle potature delle siepi, ma non degli alberi che prevedono altre professionalità.
L’assessore Roccon ha comunque voluto ricordare, insieme alla dirigente Gnech, che continuano a lavorare per il verde pubblico anche gli operai del Comune e i volontari, che si occupano ad esempio dei sentieri del Nevegal.
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