Doppio sopralluogo di Padrin sulle criticità a Fonzaso e Pedavena

FONZASO
Da una parte una colata di detriti incombe sull’abitato di Giaroni, interessando anche il territorio comunale di Arsiè, dall’altra c’è un problema simile in località Tornaol a Pedavena, dove uno scivolamento del terreno minaccia l’unica strada di accesso per le tre famiglie che abitano in zona. Sono gli interventi segnalati dai sindaci in occasione del sopralluogo effettuato a Fonzaso, Arsiè e Pedavena dal presidente della Provincia Roberto Padrin.
Si sta pianificando la sistemazione dei danni del maltempo di inizio dicembre 2020. A Fonzaso, la criticità riguarda una colata a monte della località Giaroni, proprio sul confine con il Comune di Arsiè. In particolare, un canalone situato tra una sorgente con opera di presa dell’acquedotto che serve la zona (sulle pendici del monte Roncon). «Già con Vaia si erano creati notevoli problemi. Con gli eventi meteo del dicembre 2020 si è riattivata la colata detritica, formando un accumulo preoccupante, perché incombe proprio sull’abitato dei Giaroni», spiega il sindaco Giorgio Slongo. «Tra l’altro, la colata rende difficile l’accesso a un’abitazione privata e al deposito di accumulo dell’acquedotto, oltre che a prati e boschi del Comune di Arsiè. Quindi sarebbe importante intervenire con una certa celerità».
Il problema dei Giaroni infatti insiste anche nel territorio comunale di Arsiè, dove è presente un secondo dissesto, sul sentiero ad anello del lago. «Uno smottamento di vaste dimensioni che ci ha costretto a emettere ordinanza di chiusura», prosegue il sindaco Luca Strappazzon. «Abbiamo l’esigenza di intervenire con una certa urgenza, anche per una questione di sicurezza, perché la zona è meta turistica, ma ci sono persone che vanno a camminare nonostante l’impraticabilità. Ringraziamo la Provincia per essersi prontamente interessata».
L’attenzione a Pedavena si concentra in località Tornaol, dove uno scivolamento del terreno minaccia l’unica strada di accesso per le tre famiglie che abitano in zona. «A dicembre lo smottamento ha occupato la strada comunale», dice il sindaco Nicola Castellaz. «E a monte c’è anche un traliccio della media tensione che potrebbe essere interessato da altri movimenti franosi, se il dissesto dovesse tornare ad attivarsi. Ringrazio il presidente della Provincia per essersi prontamente interessato della questione».
Ora la Provincia studierà le possibilità di intervento. «I danni del dicembre scorso, purtroppo, continuano a emergere in diverse aree del territorio», commenta conclude il presidente Roberto Padrin. «Le risorse attivate a seguito della dichiarazione dell’emergenza meteo non sono sufficienti a coprire tutte le necessità. Ne serviranno altre per garantire condizioni di sicurezza ai cittadini bellunesi. Dopo Vaia, il nostro territorio rivela con forza tutte le sue fragilità. E lo fa soprattutto nelle aree più periferiche, dove intervenire significa non solo garantire maggiore sicurezza, ma anche contribuire a contrastare lo spopolamento in atto. Per questo ho voluto raccogliere di persona le segnalazioni dei colleghi sindaci». —
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