«Donate i vostri capelli per dare una mano alle pazienti oncologiche»

L’appello della bellunese Dea Furlan: «Un semplice gesto può regalare fiducia a chi deve combattere con la malattia» 

solidarietà

Un gesto piccolo e grandissimo allo stesso tempo, che aiuta le donne a ritrovare forza e fiducia in loro stesse. La giovane bellunese Dea Furlan ha donato parte dei suoi lunghi capelli all’associazione “Un angelo per capello”, che li userà per realizzare una parrucca da donare a una paziente oncologica. «Parlando del mio gesto mi sono accorta che quasi nessuno è a conoscenza di questa possibilità», spiega Dea, «il che ha fatto nascere in me il desiderio di condividere con più persone possibile questa iniziativa importante».

L’associazione “Un angelo per capello” ha l’obiettivo di offrire un aiuto ai pazienti oncologici che non possono sostenere economicamente l’acquisto di una parrucca per mascherare la perdita di capelli dovuta ai lunghi trattamenti cui vengono sottoposti. «Forse non tutti sanno che le parrucche, sia sintetiche che organiche, hanno prezzi proibitivi», continua, «la parrucca è un modo per affrontare il disagio della perdita di capelli e per dare continuità alla propria immagine corporea: in questo modo si continua a conservare il proprio aspetto, conferendo sicurezza personale. Inoltre, migliorando la qualità di vita del paziente, è possibile affrontare con più fiducia la lotta contro la malattia».

Ed è qui che entrano in scena i donatori. Se prima i capelli tagliati venivano gettati via, infatti, oggi, grazie a un gesto semplice e gratuito come quello di donare una propria ciocca, è possibile trasformare una cosa che non ci serve più in una forma di aiuto concreto ai bisognosi. Donare è semplicissimo: basta raggiungere un minimo di 25 centimetri di lunghezza; a questo punto, dopo averli lavati e raccolti in una treccia ben chiusa da un elastico, i capelli vanno inviati in una busta gialla resistente all’indirizzo: associazione “Un angelo per Capello” C.da Montefreddo, 2 70029 Santeramo in Colle (BA).

«È possibile inviare singole ciocche o, come nel mio caso, l’intera chioma e la donazione può essere anche anonima», continua Dea. «Ho voluto parlare di questa iniziativa poiché a 21 anni mi è stato diagnosticato un melanoma al terzo stadio. All’epoca ero solo una ragazzina, ma uno dei miei primi pensieri è andato proprio ai miei capelli, che per noi donne sono fonte di forza, sicurezza e femminilità. Fortunatamente non ho dovuto sottopormi alla chemioterapia e oggi, a 30 anni, posso dire di essere fuori pericolo. Non tutte le donne, però, sono così fortunate».

Una testimonianza che, senza dubbio, rende ancora più ammirevole il gesto e dà forza a questa lodevole iniziativa. «Ci si taglia i capelli per sentirsi più leggeri, ma vi assicuro che quando lo si fa per rendere felice qualcuno, il cuore si riempie di gioia e un piccolo gesto può diventare un ancora di salvezza per qualcun altro», conclude Dea. «Sulla pagina Facebook “Un angelo per capello” è possibile vedere quanti uomini, donne, bambini e bambine da tutta Italia abbiano già contribuito non solo con i loro capelli, ma anche con i loro sorrisi e quanto amore esista ancora nel nostro paese».

Oltre a Facebook è attivo il sito www.unangelopercapello.it, dove è possibile trovare tutte le informazioni dettagliate per partecipare all’iniziativa. —

Fabrizio Ruffini

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