Don Lio incontrerà l’uomo che tentò di aggredirlo

DOMEGGE. Scambiatevi un segno di pace. Ci sarà un incontro fra il parroco veneziano don Lio Gasparotto e M.S., l’uomo di Domegge che il 26 luglio dell’anno scorso aveva tentato di aggredirlo per le strade del paese, insieme alla madre A.G., facendolo cadere e provocandogli diverse fratture. L’udienza del processo per ingiurie e minacce di ieri mattina, di fronte al giudice di pace di Belluno, Gianni Bottoli, è finita con questo impegno preso dall’avvocato dell’imputato, Giovanni Degli Angeli. Lo stesso imputato non si è presentato, nell’auletta di via Tasso, ma è stato invitato a farsi vedere almeno il prossimo 7 marzo, quando ci sarà un nuovo tentativo di conciliazione. Un incontro di questo tipo era già stato proposto, qualche giorno fa, dal sindaco cadorino Lino Paolo Fedon, ma non se n’era fatto niente.
Questo secondo tentativo ha avuto la benedizione (laica) dell’avvocato di parte civile Marco Vassallo, che non è interessato ad avere un risarcimento danni per le cure alle quali il suo assistito ha dovuto sottoporsi, ma a una convivenza il più possibile serena, a Domegge, dove ogni estate salgono con il prete i ragazzi della parrocchia della Madonna della Salute di Catene di Marghera: «Quest’estate non ci sono stati problemi», sottolinea il legale veneziano, «ma servono delle garanzie sul fatto che non si ripetano certi episodi, per di più sotto gli occhi dei ragazzi. Confermo che non siamo per niente interessati ai soldi e che la parrocchia è disponibile a ritirare la querela; tuttavia don Lio vuole essere sicuro di poter stare tranquillo. Già qualche settimana fa, aveva aderito con entusiasmo all’iniziativa del primo cittadino: purtroppo è saltata, ma ora è diventata soltanto una questione di tempo. Quanto ai ragazzi, si impegneranno a stare un po’ più tranquilli».
Oltre al sindaco, Gasparotto aveva chiamato anche i carabinieri, prima di mettersi in viaggio per il Cadore, in maniera da garantirsi la sicurezza. Nella sua agenda, c’è anche un altro appuntamento, in questo caso in tribunale, per il processo più grande. I due cadorini sono entrambi a processo per violazione di domicilio aggravata e l’uomo anche per lesioni personali aggravate. La data già certa è quella del 23 marzo.
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