Don Ivano assicura: «Anche senza i frati la chiesa della Difesa sarà aperta al culto»

CORTINA
Il santuario della Madonna della Difesa rimarrà aperto alla devozione popolare e ci saranno anche alcune funzioni. Verrà assunta dalla Parrocchia di Cortina una persona che avrà il compito di custodire il luogo di culto, di tenerlo pulito e di controllarlo.
Queste le decisioni principali assunte dal Consiglio pastorale ampezzano che si è riunito mercoledì sera per decidere come gestire anche la chiesa della Difesa dopo la partenza dei frati francescani. Martedì 4 agosto, infatti, da parte del Ministro della Provincia di Santa Maria degli Angeli dell’Ordine dei frati minori, con sede a Cracovia (Polonia), è giunta comunicazione al vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni, che il Congresso postcapitolare di luglio aveva confermato le decisioni del Capitolo provinciale 2020 circa la chiusura «della nostra presenza di frati di Cracovia a Cortina» dove assicuravano il servizio nel santuario della Difesa.
Gli ultimi tre frati rimasti vanno via per mancanza di vocazioni. È già partito da Cortina, dopo 41 anni di servizio nel santuario della Madonna della Difesa, frate Gabriele Cherobin, 81 anni di età, diretto al convento dell’ordine a Motta di Livenza. Alla fine di agosto sarà la volta del frate guardiano Edwin Kozicki e del suo collaboratore frate Arcadiuz, richiamati in Polonia, dalla Provincia dei Francescani di Cracovia. Domenica 30 agosto frate Arcadiuz celebrerà la sua ultima messa nel santuario. Da settembre si occuperanno di tutto il parroco decano don Ivano Brambilla e il suo collaboratore don Giuseppe Pedandola, gli unici due sacerdoti che rimangono a Cortina. «Andremo avanti a gestire anche il Santuario in una modalità per ora provvisoria», spiega don Ivano Brambilla, «la volontà del Consiglio è quella di tenere aperta la chiesa, a cui gli ampezzani e tanti turisti sono affezionati. Continueremo a celebrare alcune funzioni anche alla Difesa. Assumeremo poi un custode e cercheremo di capire se un’altra congregazione o un altro ordine siano disposti a venire a Cortina ad occuparsi del santuario. In questo caso sarà la Diocesi a fare gli accordi».
La notizia della partenza dei frati è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Si sapeva delle difficoltà dei religiosi, in un periodo di crisi di vocazioni, ma la decisione è stata presa di punto in bianco, dopo contatti e accordi fra le diverse Province dell’Ordine dei frati minori.
La diocesi di Belluno – Feltre e la parrocchia di Cortina hanno solamente recepito le decisioni prese altrove. Il calendario delle concelebrazioni alla Difesa da settembre subirà dunque delle variazioni. La ricorrenza più sentita, nella devozione popolare, è la festa del 19 gennaio, che si perpetua da oltre seicento anni e che verrà celebrata come ogni anno con la presenza del vescovo. Si collaborerà anche con il Comune, proprietario del convento che si trova dietro al santuario, dove i frati vivevano versando un affitto simbolico. La chiesa invece è di proprietà della Parrocchia.
«Ai fedeli assicuriamo che la Parrocchia, nonostante l’emergenza Covid e questa partenza improvvisa dei frati, farà di tutto per mantenere viva la chiesa della Difesa», conclude don Ivano, «nel rispetto del voto di devozione fatto dagli ampezzani». —
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