Don Gianluca, parroco nel segno dell’unità
Nessuno ha parlato esplicitamente del cambio di regione, ma il tono dei discorsi è stato conciliatorio

Insediamento di Don Gianluca Molinaro - Stefano Da Rin Puppel-Perona-Sappada-Insediamento nuovo Parroco
SAPPADA. Collaborazione: questa la parola d’ordine dell’arcivescovo di Udine. Monsignor Andrea Bruno Mazzocato l’ha ripetutamente utilizzata ieri, all’ingresso di don Gianluca Molinaro a Sappada e a Forni Avoltri. Il parroco l’ha subito rilanciata e gli amministratori pubblici dei due paesi l’hanno immediatamente raccolta.
«Dobbiamo stringerci le mani gli uni con gli altri», ha insistito il prelato. Tanti i significati che queste sollecitazioni evocano sul piano pastorale, e quindi religioso, ma anche su quello civile, soprattutto alla vigilia di un evento come potrebbe essere il ritorno di Sappada in Friuli. Esplicitamente nessuno ne ha parlato durante la solenne celebrazione di ieri pomeriggio nel duomo di Santa Margherita, ma il riferimento è stato chiaro, seppur implicito. L’arcivescovo ha ricordato che quella di Udine è «una grande diocesi» che arriva, appunto, fino a Sappada. «Ed è stato sempre così» , ha aggiunto, significativamente: Plodn era friulana anche civilmente fino al 1852. Don Molinaro è stato nominato parroco sia di Sappada e sia di Forni Avoltri, più precisamente parroco della “collaborazione pastorale” fra le due comunità. Si tratta di un’istituzione appena creata nell’arcidiocesi di Udine: mancano infatti sacerdoti e quelli che ci sono vengono distribuiti tra più parrocchie, che dovrebbero coordinare le loro attività. Tra Sappada e Forni Avoltri la collaborazione, anzi la cooperazione, è già un dato di fatto – come ha ricordato lo stesso arcivescovo – anche sul piano civile. Si pensi soltanto ai servizi turistici e all’ipotizzato collegamento sciistico tra Cima Sappada e Piani di Luzza. «Speriamo che questi progetti», ha auspicato l’arcivescovo, «vadano a buon fine». Nemmeno i rappresentanti delle istituzioni, al termine della messa, hanno fatto cenno esplicito all’imminente passaggio, ma hanno insistito sulla necessità che tra i diversi paesi si espliciti il massimo dell’azione solidale. Il consigliere comunale Antonio Zandonà, nelle veci del sindaco Manuel Piller Hoffer, ad Arezzo per impegni istituzionali, ha sfogliato il vocabolario del dialogo e della concordia, facendo esplicito riferimento anche all’unità del paese. Si sa, infatti, che proprio in questi giorni ci si sta dividendo tra contrari al ritorno in Friuli e favorevoli, con tanto di raccolta firme.
«Arrivo in una comunità che ha già camminato tanto», ha detto dal canto suo don Gianluca, «il mio ruolo è solo quello del mediatore. Dove ero, in Val Resia, mi sono immerso completamente nella vita della mia gente e così intendo ripetermi. La mia vocazione, tra l’altro, è nata proprio in queste valli, a Forni Avoltri. Mi erano già note la vostra cordialità e la vostra ospitalità, per cui mi viene spontaneo augurare una efficace collaborazione tra le persone e le diverse comunità cristiane». Ad accompagnare don Gianluca, che questa mattina prenderà possesso della parrocchia di Forni Avoltri, una numerosa delegazione di Resia, con a capo il sindaco, Sergio Chinese; da Forni Avoltri sono saliti invece molti parrocchiani, accompagnati dal sindaco Clara Vidale e dalla giunta.
(f.d.m.)
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