Disturbi dell’apprendimento sotto la lente

SEDICO
Alle scuole del legno e di estetica gestite a Sedico dal Centro Consorzi si studiano (e si curano) i disturbi dell'apprendimento. L'Unione artigiani di Belluno, ente da cui dipende il centro Consorzi, ha lanciato un progetto per analizzare le problematiche legate ai dsa (dislessia, disgrafia, discalculia), al fine di verificare se ci sia una relazione tra la presenza del disturbo e la scelta di fare un lavoro manuale, ma anche di intervenire sui disturbi attraverso strategie didattiche mirate per aiutare i ragazzi a sviluppare appieno le loro potenzialità. «Ci siamo resi conto che spesso il mondo imprenditoriale accoglie ragazzi con disturbi dell'apprendimento», spiega il direttore dell'Uapi Walter Capraro. «Ciò perchè probabilmente un soggetto che non ha gli strumenti per proseguire la sua carriera scolastica con tranquillità si rifugia in attività di tipo manuale».
Lo scorso anno è stato fatto uno studio tra i ragazzi di prima delle scuole del legno e di estetica, con la collaborazione della consulente del centro consorzi, Tiziana Bertinotti: su 60 “matricole”, 12 presentavano difficoltà e 9 avevano un dsa. Questi ragazzi verranno seguiti anche quest'anno, insieme ai nuovi iscritti, sui quali verrà fatta una valutazione per individuare eventuali problematiche.
Il progetto avrà una validità di tre anni, e si avvarrà della collaborazione dei pedagogisti clinici Daniela Tirabeni ed Edoardo Dal Borgo, da anni impegnati nelle scuole bellunesi in questo settore. «Questi ragazzi vivono un disagio perchè fanno fatica a leggere, a scrivere, a fare i conti», ha spiegato la Tirabeni. I futuri imprenditori, però, avranno la necessità di leggere le norme,, quindi questo progetto si indirizza ai ragazzi che hanno scelto una scuola professionale per completare la loro formazione.
I dsa sono un problema che investe la popolazione scolastica anche bellunese, ma se ne parla da troppo poco tempo e i dati sono sotto stimati. Dall'ultimo monitoraggio (a.s. 2010/2011) la percentuale di alunni con dsa a Belluno è dell'1,7% (401 alunni, di cui 190 nell'Uls 1, 211 nell'Uls 2). L'anno scorso alle Nievo di Belluno c'era uno sportello dislessia (tagliato quest'anno), che ha inviato ai servizi 33 ragazzi e seguito in attività laboratoriali 34 alunni con dsa. Il problema, però, è che i tagli al mondo della scuola non consentono più di fare quei laboratori e quelle attività di supporto per i ragazzi con disturbi dell'apprendimento, e le Uls garantiscono pochi servizi, e con tempi di attesa piuttosto lunghi: la logopedista, per esempio, opera solo fino a che il bambino arriva in terza elementare, poi bisogna pagare un privato . Ottenere la diagnosi, poi, richiede tempi lunghi, e le famiglie di questi ragazzi si trovano in grossa difficoltà. «Basterebbe seguirli, gli insegnanti non possono farlo con classi di 28 alunni, per quello servono i laboratori», ha spiegato la Tirabeni.(a.f.)
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