Disco orario nel parcheggio all’ospedale

Nuove regole dal primo gennaio 2015, nel frattempo l’Usl 2 intensifica i controlli anche per chi accede dall’ingresso nord
Di Laura Milano

FELTRE. Non si entra in ospedale in auto, nemmeno dall'accesso a nord (dove finora ci si annunciava al citofono collegato con la guardiola centrale dei portinai), se si è in grado di fare due passi in autonomia fino al padiglione Dalla Palma. E se si trasporta un paziente in condizioni critiche che necessita di visita in pronto soccorso, l'accompagnatore può fare “carico scarico”, ma è anche tenuto a trovare un posto auto regolamentato senza che la sua macchina sia di intralcio ad altri mezzi o, peggio ancora, occupando quelli dedicati ai portatori di disabilità documentata.

Da ieri mattina, approfittando della presenza di un portinaio in più, la dirigenza sanitaria tramite gli uffici preposti ha dato il via all'”educazione agli accessi” al presidio ospedaliero. Il tutto senza soluzione di continuità rispetto a un progetto, concepito studiato e messo in atto nelle sue applicazioni pratiche, orientato a disciplinare il parcheggio interno ed esterno all'ospedale. Ci si prepara al primo gennaio del prossimo anno, quando partirà la convenzione con la polizia locale, autorizzata a controllare il disco orario delle auto parcheggiate davanti all'ospedale. Visitatori e utenti avranno un'ora di tempo per fare quello che devono all'interno. Se il tempo non basta, questi saranno chiamati a modificare la ruota temporale del disco. Senza barare. Come del resto avviene, per regolamento, in centro città. In caso contrario scatterà la contravvenzione.

Ma a cosa porta tutto questo? Serve in prima battuta a ridare all'utente dell'ospedale ciò che è dell'utente, un posto auto, da sempre “soffiato” da chi con l'ospedale non hanno nulla a che fare, cioè lavoratori delle fabbriche o studenti che hanno utilizzato l'area come parcheggio di scambio: si lascia lì l’auto per raggiungere il posto di lavoro con quella del collega di lavoro, dividendosi le spese. Il parcheggio fronte statale in accesso al Santa Maria del Prato è stato rimesso in ordine sia dal punto di vista grafico-strutturale che della persuasione, più o meno esplicita, che ha fatto leva sul buon senso dei cittadini (non utenti dell'ospedale).

Come prima cosa, infatti, si è modificata la segnaletica orizzontale e si sono ridisegnati i posti auto, con la consulenza del comando dei vigili urbani, ripensando agli stalli secondo le misure delle auto di oggi, e non di quelle di quarant'anni fa, datazione alla quale si fa risalire il “disegno” originario e vigente fino a pochi giorni fa. “Questo permette un'entrata e un'uscita più fluide”, ha già avuto modo di spiegare il direttore generale Adriano Rasi Caldogno che ha promosso una campagna di persuasione forte sull'utilizzo discriminato dei posti auto, mettendo in campo i portinai ospedalieri per l'area esterna e i lavoratori socialmente utili per quella interna.

E per l'accesso a nord, una volta verificate le condizioni di chi ha bisogno di andare in ospedale in termini di autonomia di chi guida la macchina o di chi accompagna persone con disautonomia, la direzione consigliata dal portinaio è quella dell'ampia area dove c'è il centro prelievi, che resta mezza vuota per quasi tutta la giornata e che, a livello di distanza da reparti e servizi, è più o meno equivalente al parcheggio di accesso centrale.

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