Deon: «Un’operazione da fare anche in un momento duro»

BELLUNO. Deon riparte in contropiede. La crisi economica attacca e, negli ultimi quattro anni, fa perdere il 30 per cento di posti di lavoro nel campo dell’edilizia, in provincia di Belluno? E allora la società per azioni di via degli Agricoltori rilancia con un’operazione, che stava andando avanti ormai da qualche tempo, ma non era facile da pronosticare. Come una partita da tripla, visto che sia Klaus Schillkowski che Renzo Menarini della Cogei sono grandi appassionati di calcio.
Il certificato di nascita di Deon è datato 1907 e il fondatore è Giuseppe, un imprenditore che ha dodici figli. Uno dei sei maschi si chiama Luciano e nel ’52 raccoglie il testimone del padre, avviando una forte attività nel campo dell’edilizia privata a pubblica. L’ingresso in azienda del genero Klaus Schillkowski risale al 1974 e si deve a lui un grande impulso e lo sviluppo della ditta con attrezzature e tecnologie all’avanguardia. Nei primi anni 2000, ecco anche i figli Luciano e Jacopo e il 5 agosto 2003 l’Impresa Deon srl diventa Deon Spa e nel 2010 ha un fatturato di 23 milioni di euro.
Non c’è ancora la firma in fondo all’accordo per il 75 per cento della Cogei, ma in via degli Agricoltori confermano: «L’operazione è ormai una realtà», conferma Nicola Deon, nipote di Giuseppe, «mancano soltanto alcune formalità, ma possiamo dire di essere a buon punto, fra l’altro in questo momento non semplice per il nostro settore. Ma d’altro canto, non è che puoi stare fermo ad aspettare che la crisi economica ti dia un po’ di tregua. Bisogna cercare di rimanere vivi e attivi, in maniera da portare lo stesso a termine delle operazioni, che diano ottimismo al mercato».
I primi effetti di questa operazione? «Nuove commesse e un portafoglio di clienti molto importante. Aspettiamo solo di definire gli ultimissimi dettagli». (g.s.)
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