De Rigo Vision, via 59 lavoratori solidarietà prorogata per un anno

LONGARONE. Gli esuberi alla De Rigo Vision di Longarone saranno gestiti con i contratti di solidarietà ed entro la fine dell’anno con l’apertura di una procedura di mobilità volontaria. Nel frattempo l’azienda ha accolto le 59 richieste di uscita da parte di altrettanti lavoratori.
Nei giorni scorsi la dirigenza De Rigo - dove da marzo sono stati annunciati 108 esuberi - ha incontrato le parti sociali per presentare il piano industriale. «Un piano che parla di potenziamento della parte commerciale e della logistica», sottolinea Denise Casanova, segretaria della Filctem Cgil. «Dopo l’acquisizione della catena commerciale americana Rem, per la De Rigo si è aperto un mondo dove ancora era poco presente, con l’acquisizione di una fetta di mercato importante. Inoltre, ha attuato un potenziamento delle filiali, con l’acquisto di una in Australia».
Insomma, una buona reazione alle difficoltà incontrate con l’uscita di scena dei marchi Givenchy e Zegna nel 2014. Gli effetti di questo piano si vedranno, però, nel medio e lungo periodo, per cui nel breve restano le difficoltà che hanno portato a marzo a dichiarare gli esuberi. «Nell’incontro», aggiunge Milena Cesca della Femca Cisl, «l’azienda ha precisato che non intende attuare la mobilità forzata, accogliendo i 59 lavoratori che hanno dato la disponibilità a lasciare il loro posto di lavoro. Per i 49 addetti che restano abbiamo concordato una proroga dei contratti di solidarietà in scadenza il prossimo settembre».
La solidarietà, quindi, sarà prorogata di un altro anno, «poi da novembre apriremo un’altra procedura di mobilità volontaria», dicono ancora Casanova e Cesca, «per raccogliere eventuali dipendenti che da ora in avanti matureranno i requisiti per la pensione. In questo modo», proseguono le sindacaliste, «siamo riuscite a gestire la difficoltà oggettiva che permane all’interno dello stabilimento longaronese». «Dobbiamo considerare che, oltre alla perdita dei marchi, hanno influito sui risultati non proprio entusiasmanti anche l’embargo russo e la crisi in Brasile, che hanno causato un calo importante della produzione», precisa Cesca.
«Il giudizio sul piano presentato dall’azienda non può che essere positivo», concludono Cesca e Casanova, «perché si è optato per il percorso che come sindacato avevamo suggerito. Importante anche, il fatto che la De Rigo abbia voluto avviare dei percorsi di riqualificazione per il personale che svolge attualmente mansioni più semplici. E questo è un passo fondamentale per la riorganizzazione interna».
La situazione di allarme che si era generata qualche mese fa, quindi, pare rientrare, anche se si dovrà attendere la fine dell’anno per capire come andrà a finire.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi