Dal Pont in carcere, Rombaldi a casa

L’arresto dei due è stato convalidato ma la donna è stata scarcerata con l’obbligo di firma: «Avevamo bisogno di soldi»

FELTRE. Uno dentro e una fuori. Dal Pont rimane in prigione. Rombaldi è stata scarcerata, ma ha l’obbligo di firma quotidiano, alla caserma dei carabinieri di Santa Giustina. Nell’udienza di convalida di ieri mattina, nel carcere di Baldenich, entrambi hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Sgubbi, ma hanno avuto un trattamento diverso da parte del tribunale, dopo il colpo all’alba di giovedì, all’Osteria bar centrale di Villabruna. Christian Dal Pont si è visto contestare tutti e quattro i reati: furto aggravato del furgone e di slot machine e cambiamonete del locale; danneggiamento; resistenza a pubblico ufficiale e lesioni per il colpo di frusta sofferto da uno dei carabinieri speronati e trascinati in retromarcia. Roberta Rombaldi è accusata solo per i furti, perché non era alla guida del veicolo rubato a un ambulante marocchino.

Entrambi hanno precedenti penali - l’uomo ha collezionate 12 pagine da quando è maggiorenne e difeso dall’avvocato Mazzucco - e il pubblico ministero Marcon aveva chiesto la conferma del carcere per entrambi: il gip ha deciso in maniera differente, in attesa dell’inevitabile processo.

Dal Pont si è assunto tutte le responsabilità del colpo, cercando di togliere il più possibile le responsabilità all’ex fidanzata, che è difesa da Xaiz.

Il motivo del colpo finito con una sparatoria, nel quale avrebbero potuto rimanere feriti o addirittura perdere la vita? Avevano bisogno di soldi, è stata la risposta. Per questo, dopo l’allarme, hanno cercato di darsi alla fuga a fari spenti e con i carabinieri di Santa Giustina alle costole, andando a sbattere anche contro qualche abitazione, prima di essere intercettati dalle pattuglie del radiomobile di Feltre e dalla guardia giurata della Mondialpol. Nella successiva sparatoria, sono stati esplosi 23 colpi di pistola, due dei quali sono finiti contro il parabrezza del furgone con a bordo i due fuggitivi; ma non risultano altri indagati e la procura della Repubblica non ha disposto alcuna perizia. E non ci sono altri feriti oltre al carabiniere.

Dal Pont e Rombaldi avevano colpito insieme anche il 9 giugno 2000, alla filiale di Sorriva di Sovramonte della Cariverona e il bottino era stato di 17 milioni. Ma l’uomo ha precedenti, sia prima che dopo. Nel 2013, era stato condannato a cinque anni, 10 mesi e 24 giorni in Appello e li stava scontando, quando il ricorso in Cassazione l’ha rimesso in libertà. Era a piede libero da circa un anno e mezzo. Tra il 2000 e il 2001, era tra i nove imputati accusati di una serie di furti in appartamenti e aziende della provincia. E nel 2007 era stato condannato a quattro anni per aver appiccato il fuoco all’appartamento dell’ex fidanzata, che aveva collaborato con le forze dell’ordine, durante le indagini su alcune rapine nel Feltrino compiute insieme a una banda di giostrai.

Doveva essere a processo anche ieri mattina, insieme al bosniaco Berisha Kushtrim per una serie di colpi a bar e slot machine e l’udienza è stata rinviata per il legittimo impedimento, dal momento che si trovava in carcere. Il giudice Scolozzi ha rinviato al 10 ottobre, quando verranno sentiti dei testimoni. L’attuale convivente Moira Biesuz è già stata condannata in abbreviato a due anni e quattro mesi.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi