Dal 3 giugno arrivano due nuovi dipendenti all’ufficio anagrafe

belluno. Si avvia a conclusione l’emergenza dell’ufficio anagrafe del Comune di Belluno. Nei mesi scorsi la situazione era diventata talmente complessa da far intervenire i sindacati che temevano per la tenuta dell’ufficio, oltre che per i disagi provocati alla popolazione. Ora, anzi, dal 3 giugno, l’anagrafe avrà finalmente due dipendenti in più in servizio.

A spiegare come sono andate le cose è il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro. «L’ufficio si trova in sofferenza da parecchio tempo per il pensionamento di due dipendenti, che hanno lasciato il Comune a fine maggio 2018 la prima, e a fine dicembre 2018 la seconda. La legge prevede che non si possano avviare le procedure per l’assunzione di nuovo personale prima dell’anno successivo all’uscita dal lavoro degli impiegati pubblici ma, per anticipare i tempi, avevamo avviato comunque la procedura concorsuale in autunno, “sfruttando” altre uscite. Entrambe le due persone risultate idonee da quella selezione e che dovevano entrare in servizio ad ottobre, tuttavia, il 25 settembre hanno deciso di rinunciare e quindi l’ufficio dei servizi demografici ha continuato a rimanere sotto organico».

Con l’inizio del 2019 il Comune ha potuto indire una nuova procedura: «L’iter è molto lungo», chiarisce Massaro, «perché prima va indetta la mobilità per 30 giorni, poi si passa ai sovranumerari per altri 60 giorni e infine si può procedere al concorso che prevede tre prove e quindi di per sé richiede tempo».

Per tentare di alleggerire la situazione dell’ufficio lo stesso sindaco si è messo a disposizione per eseguire le autentiche e celebrare le unioni civili e i matrimoni per quanto di competenza degli uffici.

«Un mese fa», aggiunge il sindaco, «abbiamo anche spostato un dipendente da un altro ufficio e ha preso servizio a tempo pieno, mentre in passato usufruiva del part time. Ora, con l’entrata in servizio dei due nuovi dipendenti (Monica Calcinoni e Stefano Fascina)», aggiunge Massaro, «l’emergenza dovrebbe risolversi, garantendo un buon margine operativo all’ufficio dei servizi demografici. Ovviamente l’ideale sarebbe poter assumere ancora, ma la legge non ci consente la copertura che vorremmo». —



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